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La notte è piccola per noi

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LaNotte dei Musei è anche questo. Sulla carta si dà a tutti la possibilità di vivere esperienze indimenticabili e a costo zero. Sulla carta appunto. A chi non è capitato di partecipare a iniziative analoghe in passato? E chi sarebbe pronto a giurare di aver assistito a qualcosa più di una ressa/rissa? Gli appassionati spingono da tutte le parti per accaparrarsi un posto al sole. Quando poi si tratta di concerti e spettacoli dal vivo, una poltrona diventa una chimera. Si torna a casa con un bel ricordo ma con la stanchezza addosso di chi ha affrontato una specie di Odissea metropolitana. Con questo non vogliamo scoraggiare pubblico e organizzatori ma suggerire correttivi per migliorare la fruizione e non, al contrario, vanificare l'impegno e la passione di tutti gli amanti del bello. Innanzitutto una città come Roma non può permettersi il lusso di concentrare tutto in una notte. L'apertura gratuita dei musei dovrebbe spalmarsi su un periodo più lungo. Magari un giorno a settimana per quattro settimane consecutive. In questo modo ci sarebbe un naturale scaglionamento delle presenze che eviterebbe resse e file dentro e fuori. E poi non dimentichiamo che siamo in piena rivoluzione digitale. Personal computer e Internet sono in tutte le case e sarebbe sufficiente un semplice click per prenotare visite e posti a sedere. Magari qualcuno darebbe forfait all'ultim'ora ma ne guadagnerebbero gli altri. Ora, però, armiamoci di santa pazienza. E scendiamo in strada. La Notte dei Musei ci aspetta. Car. Ant.

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