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La maratona agrodolce di Nicola Pistoia

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IlTeatro Ghione conclude la stagione teatrale con uno spettacolo che tanto successo, di pubblico e critica, ha già riscosso nelle passate stagioni: «Grisù, Giuseppe e Maria». Dopo il debutto romano al Teatro della Cometa nel 2007 torna dunque di scena a Roma al Ghione, dove è in programma fino al 16 maggio, questa commedia agrodolce firmata da Gianni Clementi e diretta da Nicola Pistoia che vede come protagonisti lo stesso Pistoia, Paolo Triestino e Crescenza Guarnieri. Particolarmente caratterizzante la piece è il contesto in cui è ambientata tutta la storia: la sagrestia di una chiesa meridionale e più precisamente a Pozzuoli. Ma ancor più caratterizzante è il contesto storico in cui sono ambientate le alterne vicende dei protagonisti, rappresentato da quell'Italia povera ma felice degli anni Cinquanta dove le difficoltà della vita erano tante ma c'era anche tanta voglia cambiare. E così ne nasce una commedia all'italiana in due atti, recitata in un napoletano accessibile a tutti, che non nasconde i suoi tratti agrodolci ma che soprattutto offre uno squarcio divertente della semplicità di quegli anni visti dal particolare punto di vista della sagrestia di una chiesa. Un sacerdote e il suo strampalato sagrestano, due sorelle perse tra i tanti guai e un fascinoso farmacista del paese sono i protagonisti di questa storia. Sono le loro vicissitudini, le loro grandi e piccole ambizioni, i loro scontri a far ridere, sorridere ed emozionare la platea. E così proprio in questa sagrestia tra un alleluia, una lettera, una confidenza scottante e una metafora non capita, la storia si dipana e il groviglio narrativo si risolve con l'immancabile sorpresa finale. Gianni Clemente, già autore di testi di successo come «La vecchia Singer» e «Cappello di carta», presenta con «Grisù, Giuseppe e Maria» un appassionante affresco dell'Italia di quegli anni. «È una commedia che riesce a divertire senza ricorrere alla volgarità» dice il coprotagonista Paolo Triestino, ma soprattutto uno spettacolo che diverte, aggiungiamo noi, anche grazie all'affiatamento e ai tempi comici proprio dei due protagonisti, Nicola Pistoia e Paolo Triestino (già insieme da anni in diversi spettacoli di successo come «Muratori»). Da menzionare anche l'interpretazione di Crescenza Guarnieri («Niente più niente al mondo») che, toccando corde a volte anche commoventi, riesce a dare al suo personaggio di madre un senso di umanità fuori dal comune. Completano il cast Franca Abategiovanni e Diego Gueci. Bravi insomma i protagonisti di questo divertente affresco di Clementi che ci racconta, divertendoci, un'Italia che non c'è più, un contesto cui guardiamo tutti (sia chi quegli anni li ha vissuti che chi all'epoca non c'era) con affetto, rispetto ed anche un pizzico di malinconia per il ricordo di un Paese più povero ma che sicuramente, più di oggi, sapeva sognare.

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