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Italiani sulla Croisette puntano sul cinema realistico e di denuncia

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Ifrancesi presentano quattro film e il fluviale «Carlos» si Olivier Aassayas. A reggere lo strascico ci sono poi due inglesi (Mike Leigh e Stephen Frears), il nostro italiano (Daniele Luchetti), il docu-shock della Guzzanti, oltre al surreale «Le quattro volte» di Frammartino, selezionato (il 16) alla Quinzaine des realisateurs. Tantissimi gli asiatici presenti (thailandesi, coreani, giapponesi, cinesi), con un Medio oriente che non perde vitalità (Abbas Kiarostami e Mahamat-Saleh Haroun) e un'America latina sempre più vicina a Hollywood, grazie al genio di Inarritu. Hollywood si trincera, come spesso accade, nelle serate fuori concorso, firmate da Oliver Stone, Woody Allen, l'inglese adottato Ridley Scott, cui spetta l'onore della prima serata, con il bel gladiatore Russell Crowe. Tra le scelte di Thierry Fremaux, anche una curiosità: per ritrovare il suo passato, il festival ritorna sulla spiaggia con l'enorme schermo posato sull'arenile a fianco del Palais. Din. Dis.

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