Una semplice storia d'amore. Al registratore

.Leggere una riga diero l'altra e scoprire le immagini di quelle parole. E allora ecco la foto di Marta, bella come il sole a febbraio, la gente ammassata attorno alle bancarelle di quella variopinta bottega a cielo aperto che è Porta Portese, il sole dietro le montagne quando Matteo si affaccia dalla casa dei nonni a Orvinio, il mare arruffato e il pescatore con la pelle rinsecchita sulla barca a Capri... È la storia di una famiglia raccontata ad un registratore da Matteo, protagonista del romanzo «Oltre l'orizzonte» (Velvet-No Replay pag.193) di Antonello De Sanctis, il paroliere che ha iniziato la sua carriera con «Padre davvero» per l'indimenticabile Mia Martini, l'ha proseguita con «Anima mia» dei Cugini di Campagna, fino a diventare autore prima dei Collage, negli anni '90 di Mietta e dal '92 di Nek per il quale ha composto la famosa «Laura non c'è». Quella di De Sanctis è «una semplice storia d'amore» che si muove tra immagini evocate, incontri e ricordi mischiati tra passato e presente, che si snoda lungo il nastro di una cassetta che fissa le parole e la memoria. Protagonisti del racconto la vita dolce e amara di un uomo «solo, come può essere un uomo solo» e il legame di una famiglia che si ritrova, piegata dal crollo dei pilastri portanti, quelli che sostengono le mura di casa. È questo il mondo della voce narrante: un uomo che scopre la grave malattia della madre, che decide di spolverare i ricordi più lontani, quelli delle lunghe estati a Greccio con il fratello Andrea e la sorella Chiara, quelli delle innocenti giornate trascorse nei boschi di Orvinio dove nonno Giuseppe gli faceva osservare il nido degli aquilotti. Matteo sta addosso ai quarant'anni, voleva fare il cantante, lo scrittore, l'attore, ma poi si è reso conto che la vita l'ha portato dove ha deciso lei: a fare il direttore di un ristorante, dove suona il gruppo Pinelli Beat, che contaminano Casetta de Trastevere con Satisfaction, che è “come condire l'insalata di pollo con lo zucchero.” Un uomo che si trova di fronte a domande irrisolte e fragilità, vedendo volar via la voce di chi, fin da quando era un bambino, gli ha insegnato a spalancare le ali e lasciarsi trasportare dalle correnti d'aria. Perché la vita è continuare a vivere, a volare oltre l'orizzonte! Anche quando la mamma non c'è più.