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Puff Mania

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Lando Fiorini a

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Una stagione di tutto esaurito premia il Puff di Lando Fiorini, decretando il successo di «Ma ‘ndo vai se il decoder non ce l'hai!» con oltre 160 repliche e serate fino al 30 maggio. C'è chi ha visto lo spettacolo più di una volta, stregato da un «cantattore» verace, come testimoniano il Premio Simpatia appena ricevuto in Campidoglio e l'onorificenza di cattedratico ordinario honoris causa in Scienze della Comunicazione, assegnatagli dall'Università degli Studi «Giovanni Paolo I». Fiorini, che cosa è piaciuto di più al pubblico? La presa in giro del decoder. Ridono dei fatti che accadono ogni giorno perché ci si trovano dentro. Ho affrontato tutti gli eventi di cronaca: dalla statuetta in faccia a Berlusconi al caso Bertolaso, dall'elezione della Polverini, con la battuta: "Polvere siamo e polverini resteremo perché i radicali liberi fanno male alla salute!", agli acquisti degli appartamenti, scherzando così: Berlusconi vuole comprare un intero stabile a Piazza Cavour, il Palazzo di Giustizia... Ma c'è un tipo di coccio, anzi Di Pietro che si oppone... Diamo addosso a tutti, di destra e di sinistra. Quando racconto di una riunione di maghi a Palazzo Grazioli per risolvere i mali italiani, dico che la vera magia è arrivare alla fine del mese: viene giù il teatro per gli applausi! Come sono cambiati i suoi spettatori? La gente di oggi è più sveglia, più matura: sa tutto perché si informa. Ridono prima perché sanno a quali notizie alludi.  Il segreto del suo successo? L'onestà e la sincerità. Alla fine dello spettacolo eseguo alcune classiche canzoni romane e mi chiedono un'infinità di bis. Da quando è scomparsa Gabriella Ferri alcuni brani non si sentono più se non al Puff. Il merito della riuscita dei miei spettacoli va anche alla mia compagnia: l'imitatore Camillo Toscano, la briosa Loretta Rossi Stuart, la new entry Laura Di Mauro, con voce divina, e voglio citare le musiche di Vincenzo Romano. Una squadra che va perfettamente d'accordo. Non puoi recitare bene se nella vita sei in contrasto. Il Puff è anche un'azienda. Ne sono fiero. Do lavoro a tantissime persone, artisti e non, per otto mesi consecutivi e senza pause. Dove attinge la sua incontenibile energia? Il mio miracolo giornaliero è soddisfare il pubblico. Sentire i commenti positivi di chi esce dal teatro è la mia massima gratificazione. Gli spettatori non mi vogliono far riposare mai e ora che sto per finire la stagione mi stanno già prenotando per le serate estive. Cerco di sottrarmi, dichiarando che sono vecchio, ma sembra che la nostra generazione sia immortale. Forse perché non mangiavamo gli omogeneizzati e non siamo mai vissuti come polli di allevamento!

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