Whitney si gioca tutto

Fama, successo, denaro. Ma anche sofferenza, solitudine e violenza. La vita e l'arte di Whitney Houston si muovono tra gli estremi. Dopo gli anni del successo mondiale, l'ombra, le violenze fisiche del marito e il ritiro dalle scene. Poi la rinascita, le rivincite e le vendite record. Ma il destino è beffardo e se ha permesso alla cantante statunitense di tornare alla ribalta, non le ha affatto riservato un trattamento di favore. Il suo «Nothing But Love - World Tour» è partito già da qualche mese ma finora non è stato per nulla fortunato. Nei primi concerti in Australia e a Londra ha attirato fischi e recensioni negative. Come se non bastasse, ci si sono messe anche le precarie condizioni di salute. A partire dal concerto di Parigi del 6 aprile, sono state rinviate le prime quattro date europee perché «Whitney soffre di un'infezione all'apparato respiratorio alto e dopo un consulto con i suoi medici ha deciso di posticipare la sua performance. Whitney era entusiasta di aprire il suo tour europeo a Parigi e si rammarica profondamente di essere costretta a posticipare lo show. Whitney e la sua band si scusano che lo show sia stato rimandato con poco preavviso». Così recitava la stringata informativa medica che un paio di settimane fa spiegava ai fan quello che stava accadendo alla cantante statunitense. E non è andata molto meglio a chi ha assistito al concerto della 02 Arena di Londra. Nel registro acuto, la voce della Houston non sembra più essere quella di un tempo. Sicuramente i postumi dell'infezione all'apparato respiratorio non l'aiutano e si sa che il giudizio del pubblico è spietato. Ma c'è dell'altro. Nonostante gli undici anni di assenza dalle scene, forse il ritorno è stato troppo frettoloso e i traumi familiari subìti non sono ancora del tutto assorbiti. Come che sia, adesso la bella Whitney è qui. Ieri sera si è esibita al Forum di Assago, a Milano, e stasera sarà al Palalottomatica di Roma per presentare i brani del suo ultimo «I Look To You». Doppio disco di platino, il cd può vantare collaborazioni illustri come quella con Alicia Keys sul brano «Million Dollar Bill». «Ho lavorato a quel brano con lei - spiega la Houston - ed è stata forse la cosa più divertente, ma sentivo anche che stavo lavorando con qualcuno che mi comprendeva, che riusciva ad avere un buon rapporto con me, da cantante a cantante. Allora capii che era in atto una riconciliazione, che questo era l'album che volevo, e che stava per essere completato dopo due anni e mezzo di preparazione». Ora dopo 140 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, Whitney Houston riparte per prendersi la sua rivincita.