«Fratelli d'Italia», film girato al Toscanelli di Ostia

«Fratellid'Italia» di Claudio Giovannesi si era già fatto notare al Festival di Roma, dove aveva vinto la menzione speciale della giuria nella sezione Extra. Quello del regista è uno sguardo incalzante con il quale entra nella vita vera di tre adolescenti italiani, figli di immigrati, che formano la cosiddetta seconda generazione, quella più conflittuale e delicata. Arin Delbaci è un rumeno di 17 anni, ha un rapporto complicato con i compagni di classe e con la prof di italiano, dai quali sente di non essere accettato. Masha Carbonetti è bielorussa e ha 18 anni, adottata da una famiglia italiana, vorrebbe partire per incontrare il fratello che è rimasto nella sua patria d'origine. Nader Sarhan, egiziano di 16 anni è nato a Roma ed è innamorato di una ragazza italiana contro il volere dei suoi genitori. Uno scandalo soprattutto per la madre, la quale teme la modernità del figlio, che parla il più coatto dei dialetti romani, e potrebbe contaminare le sue figlie educate ovviamente secondo le regole islamiche. Il ragazzo egiziano sorprende anche per le sue frequentazioni in ambienti di destra e per i suoi slogan contro neri e ebrei. Alin, Masha e Nader vengono ripresi dal regista nei loro diversi contesti ambientali finché la cinepresa diventa per loro quasi un soprammobile. «Sono stato per mesi sui banchi di scuola del Toscanelli insieme con l'operatore per girare tutto e diventare quasi invisibile ai ragazzi - ha spiegato il regista parlando del suo film, prodotto da Il Labirinto con la Film Commission Roma Lazio e l'assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport - Ora sono già a lavoro con un progetto che ricalcherà questo stesso tema. Con Fabrizio Mosca, stiamo scrivendo "Alì dagli occhi azzurri", stesso titolo del libro di Pier Paolo Pasolini, e racconteremo sempre la realtà dei giovani di periferia, senza però usare attori professionisti. La popolazione che chiamiamo immigrata è in realtà il nostro nuovo tessuto sociale, una ricchezza che va accolta nelle sue contraddizioni e complessità». E riferendosi al ragazzo egiziano del film (dal 7 maggio nelle sale distribuito da Cinecittà Luce), Giovannesi ha aggiunto di aver «trovato paradossale un egiziano razzista, comunque Nader è un adolescente, non un adulto: gli perdono tutto». Se Masha Carbonetti ha voluto «raccontare a tutti una situazione non solo mia sulle difficoltà dei ragazzi adottati», Nader Sarhan ha svelato con semplicità le sue motivazioni: «Mi son detto, e quando mi ricapita l'occasione di fare l'attore? Non ho problemi di cittadinanza nè di appartenenza, sono nato qui, ma devo combattere con le tradizioni e la religione dei miei genitori, soprattutto di mia madre». Da adesso e per tutto l'anno scolastico 2010-2011, sarà possibile organizzare delle matinées di «Fratelli d'Italia» rivolte agli studenti delle scuole superiori di tutto il Bel Paese (prenotazioni e info: 800144961).