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I cerchi neri firmati Richard Serra

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Daallora ne ha fatta di strada, diventando un artista potente che realizza in acciaio industriale opere gigantesche come l'epocale «The matter of time» al Guggenheim di Bilbao, otto enormi nastri attorcigliati alti più di quattro metri e pesanti 1200 tonnellate. Ora Serra torna a Roma, dopo la grande mostra ai Mercati Traianei del 1999, con un'esposizione che gli dedica fino al 15 maggio la Gagosian Gallery in via Crispi. Qui non ci sono sculture ma nove grandi lavori su carta, intitolati «Greenpoint Rounds», con dei cerchi neri che emergono con forza da un campo quadrato. Sembrano quasi dei soli neri, esplosi ed inquietanti con la loro materia lavica che affiora prepotente. Ed infatti non può sfuggire la natura plastica e quasi tridimensionale di queste opere. Serra utilizza il “paintstick”, un pastello ad olio puro che viene scaldato fino a portarlo ad uno stato viscoso o addirittura liquido, per poi costruire pazientemente forme coagulate ed irregolari. Alla radice c'è la memoria dei cerchi cosmici ed oscuri di Malevic ma Serra dà ad ogni opera una particolare consistenza e vitalità materica che oltrepassano qualsiasi rigore geometrico. I suoi pianeti sembrano dirigersi verso l'osservatore sollecitando un nuovo impatto percettivo e fisico che implica una forte sensazione tattile. E questi soli neri evocano una sorta di azzeramento apocalittico che nei suoi potenti sommovimenti magmatici prelude a chissà quale nuova genesi. Caos ed ordine si specchiano reciprocamente. Forse la passione per le dimensioni gigantesche risale ad una delle esperienze che ancora oggi Serra dichiara come essenziale per il suo percorso artistico: il varo di un'enorme petroliera nera, blu e arancione metallizzato a cui assistette incantato da bambino insieme al padre, tecnico specializzato nel montaggio dei tubi. Da allora l'ossessione dell'immenso e del monumentale, nel cortocircuito fra forza di gravità, peso della materia ed elevazione verso l'alto, non lo ha più lasciato per poi coinvolgere il resto del mondo.

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