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Elisa: "In tournée porto la mia piccola Emma"

Elisa

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È diventata mamma da poco. E si sente dalle parole che usa e dall'energia che trasmette quando parla. Elisa è felice e indaffarata mentre prepara le valigie che l'accompagneranno a Roma. Stasera sarà al Palalottomatica per il debutto dell'«Heart Alive», il tour che la vedrà impegnata in tutta Italia fino al 22 maggio. Elisa, finalmente si parte. Perché il suo nuovo lavoro e la tournée si intitolano Heart, cioè Cuore? Ora più che mai voglio parlare di sentimenti, di stati d'animo, di passione e amore. Voglio parlare di tutto quello che mi dà energia. La nascita di Emma Cecile c'entra in tutto questo? In modo assoluto. La mia vita è cambiata totalmente e con Andrea siamo molto felici. Abbiamo una novità che ha preso il sopravvento sul resto. Il papà di Emma Cecile è il tuo chitarrista Andrea Rigonat. Come fate a conciliare lavoro e famiglia? In questo periodo non è facile continuare a fare tutto. Ma la piccola viene in tournée con noi ed è una bella sfida. Insomma Emma Cecile ha già familiarizzato con viaggi e sala prove? I bambini si adattano facilmente. La cosa più importante è sentirsi circondati da amore e serenità. Certo, la proteggiamo dai volumi troppo alti con le cuffione antirumore. E poi ha i suoi giochi, le sue cose, il suo mondo. Nella scaletta del concerto ci sarà un omaggio a Michael Jackson in cui lei si esibirà come ballerina. Che fa? Vuole cambiare mestiere? Non ci penso proprio ma a me piace sperimentare e cambiare prospettiva sulle cose. Mescolo i generi e le arti e poi non dimentichiamo che Bad è stato il primo cd che ho comprato. Il terzo brano della scaletta sarà Eleonor Rigby. Anche ai Beatles deve qualcosa? E chi non dovrebbe? In Eleanor Rigby si parla della solitudine che è una condizione umana sempre valida. Tra le sorprese dello show anche la sortita di Fiorello e Paola Cortellesi. Cos'è? Voglia di tv? La gag di Fiorello è mozzafiato. Apparirà in un video in cui cercherà di farmi uscire sul palco. Inciterà il pubblico e lo trascinerà come sa fare solo lui. Paola è stata una bella scoperta. Ci stimiamo reciprocamente. È una donna intelligente. Gli affetti e gli amori che l'hanno ispirata finora riescono anche a sconfiggere la solitudine? Certamente. Ma la solitudine è uno stato naturale, non una malattia. Aiuta a riflettere. L'importante è che non duri troppo a lungo».

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