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Il regista romano Daniele Luchetti in concorso al festival di Cannes

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.Attore, sceneggiatore e poi regista, Luchetti porterà sulla Croisette «La nostra vita» dopo essere stato in concorso con «Il portaborse» (1991), «Domani accadrà» (nella prestigiosa sezione Un Certain Regard, 1998) e, infine, con «Mio fratello è figlio unico» (Un Certain Regard 2007). Il film, prodotto da Cattleya con Rai Cinema, girato nella periferia romana, con Elio Germano e Isabella Ragonese protagonisti, racconta la storia di un proletario romano, che, dopo un lutto, deve fare i conti con questo evento traumatico, aggrappandosi all'unico elemento che crede gli possa ridare forza, quello di fare soldi. E - ha sottolineato Luchetti - «il denaro diventa il risarcimento del suo dolore. Per il proletario romano significa prendere la scorciatoia tra onestà e disonestà. Però, più che delle difficoltà del protagonista, si raccontano quelle di un Paese intero. È un film che tende a mescolare orizzonti diversi, la vita e il dolore profondo, ma è al tempo stesso furioso e vitale. Mi sono preoccupato meno di allegerire toni ed emozioni pur di far emergere la verità, senza usare trucchetti per compiacere il pubblico. C'è anche una grande voglia di guardare al nostro Paese attraverso un personaggio non edulcorato, un operaio ambizioso, vitale e disonesto. Un modo per raccontare le ragioni etiche della sua povertà, uno sguardo verso l'Italia, un Paese che va comunque guardato anche per le cose che non ci piacciono». Grande sorpresa per un'altra presenza italiana, Sabina Guzzanti, con il suo documentario «Draquila» sul dopo terremoto a L'Aquila, sarà tra i film fuori concorso: con lei, nella stessa sezione, spiccano Oliver Stone, Stephen Frears e Woody Allen, che ha rifiutato la selezione per il concorso. A salire la scalinata rossa per la delegazione tricolore, nel ruolo di giurati, ci saranno anche Giovanna Mezzogiorno e il direttore del Museo nazionale del Cinema di Torino Alberto Barbera: i due lavoreranno - tra gli altri - con il presidente Tim Burton, Benicio Del Toro e Kate Beckinsale. Omaggio a Ingmar Bergmam con film selezionati da Bernardo Bertolucci, ma anche un pensiero da parte del presidente Gilles Jacob, a Werner Schroeter, appena scomparso. Mentre il direttore Thierry Fremaux ha annunciato che mancano all'appello ancora 5 o 6 titoli, che «per colpa della crisi, ritardano il completamento delle pellicole». Luchetti dovrà vedersela in concorso - tra gli annunciati - con Inarritu (Biutiful), Kiarostami (Copie Conforme), Kitano (Outrage), Mikhalkov (Utomlyonnye Solntsem 2) e Tavernier (La princesse de Montpensier).

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