Torna Romanzo Criminale Crolla l'impero de noantri
«Non si tratta di una banda di ragazzacci... ma di pericolosi criminali»: le parole del pubblico ministero rimbombano nell'aula-bunker del Foro Italico. Ieri la troupe della serie televisiva «Romanzo criminale 2» ha invaso lo storico palazzone fortificato sulle rive del Tevere per girare le scene decisive della seconda serie della fiction ispirata alla banda della Magliana. Dopo il successo del film firmato da Michele Placido nel 2005 e quello della serie tv che ne è nata, si realizza ora la seconda stagione televisiva. La nuova serie racconta la caduta dell'impero malavitoso, gli interpreti sono quelli della prima stagione meno (ovviamente) quelli che sono stati ammazzati più qualche new entry, tra le quali una feroce e bellissima spacciatrice dai capelli color platino interpretata da Giovanna Di Rauso. «Romanzo criminale è una storia universale, il sogno di cinque ragazzini: cambiare il mondo e conquistare Roma. Ma è un sogno criminale - spiega il regista Stefano Sollima - Nella prima serie sono stato accusato di aver creato dei criminali simpatici, ma se vuoi raccontare una storia di criminali e li racconti dal punto di vista di un giudice sei scemo. Nella seconda serie tutto cambierà, è un "heimat de noantri". Alla fine i protagonisti pagheranno». Giancarlo De Cataldo, autore del libro da cui è stato tratto il film di Placido e la serie, guarda l'aula bunker del Foro Italico: «Qui - racconta - ho lavorato per 10 anni come giudice. In Romanzo criminale 2 ci saranno sorprese... racconteremo gli anni '80, descrivendo il rapporto perverso tra la banda della Magliana, i terroristi e i pezzi deviati dello Stato. La nuova serie avrà come tema: chi ha ucciso Il Libanese? E la risposta non sarà scontata». La storia «incrocerà eventi come la scoperta della Loggia P2, i mondiali di calcio dell'82, lo scandalo del Banco Ambrosiano e la caduta del muro di Berlino», racconta uno degli sceneggiatori, Leonardo Valenti. Tutto attraverso una ricostruzione del gusto e degli stili degli anni '80, risultata molto più difficile di quello che potrebbe sembrare. «Ricreare quella Roma... un'impresa. Quelli della produzione sono disperati», ha detto Sollima.