Con la Mondaini si incontrarono nel 1959
Se ne è andato un artista per bene. Brillante ma non faceto, sapido ma non arrogante, pungente e non offensivo. Raimondo Vianello ha incarnato per sette decadi (una in più se aggiungiamo anche la rivista) lo stile in tv. Ma la sua lunga vicenda artistica è prima di tutto una grande storia d'amore. Con la sua adorata Sandra, naturalmente. Si incontrarono su un palcoscenico nel 1959 e dopo tre anni di fidanzamento si sposarono. Figlia di artista Sandra Mondaini, figlio di ammiraglio lui. Un amore perfetto da subito, con puntuali scontri sulle loro eterne divergenze. Lui amava la solitudine, lei voleva sempre essere attorniata da amici. Lui casalingo, lei sofferente nelle mura domestiche ("Usciamo così poco che se viene l'occasione mi accorgo che questo non mi sta più, l'altro è passato di moda…"). La pigrizia di lui e l'agitazione di lei, argomenti che, sedimentati con gli anni, hanno fornito spunto e traccia per la più lunga e irresistibile sit-com della tv italiana, all'interno della quale diventava arduo stabilire dove finiva la scrittura e dove iniziava la vicenda privata. O viceversa. Vianello passa per il primo personaggio tv ad avere sdrammatizzato lo sport, anche se in realtà nella sua carriera è riuscito a sdrammatizzare un po' tutto: teatro, rivista, musical e addirittura il cinema. Proverbiali i suoi rifiuti: a Tinto Brass perché lo voleva nudo, Ettore Scola perché ipotizzava un ruolo da seduttore, Nanni Moretti perché voleva ridicolizzarlo. Riuscì ad ignorare anche Madonna al Festival di Sanremo, sostenendo (non certo da copione) che per lui se ne poteva ritornare a casa anche subito. Una carriera contrassegnata dalla pigrizia, l'indolenza, la voglia di non esagerare. Nel cinema come nella rivista o in tv c'era molto di suo anche nella regia, oltre che nei testi, ma soprattutto nelle scenografie e nei dialoghi, eppure ha sempre scelto i toni bassi, cercando di non farlo sapere a nessuno. Una "pigrizia" sulla quale deve aver contato molto anche Sandra, che per anni ha visto suo marito circondato da attrici e ballerine bellissime. Sapeva che per corteggiare una donna bisogna portarla fuori a cena, organizzare incontri. Troppa fatica. Raimondo non lo avrebbe mai fatto. Poche anche le occasioni di rivalità professionale. Al contrario: ognuno dei due sperava che l'altro si sobbarcasse il peso del lavoro di entrambi. Successo compreso. Perfetti anche astrologicamente, lui del Toro, lei della Vergine, connubio ideale fra due segni di terra, ovvero senso artistico e tradizione, istinto ed ironia. Ruoli intercambiabili per un affiatamento davvero raro. La grande ironia di lui anche nel loro malinconico cruccio: la mancanza di figli. "Se fossero arrivati avremmo avuto meno motivi per litigare", diceva lui. Magari fissando Sandra subito dopo per esclamare: "La separazione? Una cosa giusta, ma invece di istituire il divorzio non potevano abolire il matrimonio?". Ricordiamoci della lezione di questo grande attore, dal debutto in piena guerra come "comparsa non parlante" alla irrinunciabile serialità televisiva degli ultimi anni. Se ne ricordi soprattutto Raiuno, che proprio in questi giorni sta mettendo a punto la nuova edizione di "Canzonissima", un programma storico in cui Raimondo Vianello, sempre accanto a Sandra, fece faville. Non lasciamo che il suo alto magistero tv venga dimenticato.