Se c'è da fare testimonial di «Trenta ore per la vita» in favore di bimbi e adulti ricoverati lei ha il volto adatto.
ÈLorella Cuccarini, romana e classe 1965, «la più amata dagli italiani». Lorella Cuccarini, cosa farà da testimonial di «Trenta ore per la vita»? «Quello che faccio dal '94. Io più che "testimonial" mi sento un "testimone oculare" di quello che "Trenta ore per la vita" ha fatto e vuole fare. Comunque, sarò nei programmi e mi affiancherò ai conduttori». Per rendere più gioioso il ricovero dei bambini? «Per migliorare loro la qualità della vita con Abio. La malattia di un bambino colpisce l'intera famiglia. Noi vogliamo riqualificare tre reparti pediatrici e incrementare il servizio dei volontari che per ora sono circa 5 mila». Il suo programma preferito? «Facendo teatro la tv la seguo poco. E non lo dico per snobismo. Ma posso dire per esperienza che "Ti lascio una canzone" della Clerici è veramente ben fatto, molto divertente e familiare». Vita privata, che posto ha? «La mia sfera privata e la mia realizzazione sono sempre al primo posto. Adoro il lavoro che faccio ma diciamo che ho la mia isola sulla quale trovare rifugio». Il suo libro preferito? «Ultimamente ho letto un volume molto delicato: "L'eleganza del riccio" ma quello di sempre è "La città della gioia" di Lapierre. Mi ha segnato profondamente e lo regalo volentieri». Cosa le chiedono i fan quando la incontrano? «Alcuni li conosco per nome e cognome. Tanti hanno 25-30 anni e mi dicono di essere cresciuti con me: sono consapevole di aver iniziato molto giovane a fare tv. Avevo 20 anni». Sogna di condurre cosa? «Tornerei in tv con un programma nuovo in cui possa essere un valore aggiunto». Un ricordo di Vianello. «Guardi non nascondo che questa giornata (ieri, ndr) sia stata di lutto. È stato un po' come aver perso uno di famiglia. Con lui ridevo a crepapelle. Non usava mai parole volgari o becere. È una grande perdita. L'idea di sapere Sandra sola e lontana da Raimondo mi dà una profonda tristezza». Donazioni: 45507