Roma anni Sessanta negli scatti di Klein
"Roma è un film e Klein lo ha girato". Con queste parole Fellini rese omaggio alle straordinarie foto di William Klein, suo aiuto regista nel 1956 per «Le notti di Cabiria», un film che ebbe una gestazione piuttosto lunga e travagliata. Come spesso succede nella vita, le situazioni apparentemente negative nascondono grandi opportunità e così Klein ebbe la possibilità di girare in lungo e in largo la Città Eterna con la sua inseparabile macchina fotografica, grazie anche a «ciceroni» d'eccezione come Flaiano, Pasolini e Moravia. Il risultato di quei 4 anni trascorsi nella Capitale può essere ammirato nella mostra «Roma. Fotografie 1956-1960», sessanta immagini di grandi dimensioni esposte nei Mercati di Traiano, da oggi fino al 25 luglio. Promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con Zetema e Contrasto, la rassegna offre uno sguardo dissacrante e sorprendente su un periodo di grandi trasformazioni sociali ed economiche, culminate nel 1960 con le Olimpiadi di Roma e con la nascita della Dolce Vita. Ecco allora una serie di foto dedicate alla Vespa e alle prime gite fuori porta, per godersi il mare di Ostia e di Fregene, con il pranzo rigorosamente portato da casa. Molti gli omaggi al cinema, come il curioso scatto che ritrae De Sica,Rossellini e Fellini che si sorridono sul set de «Il generale Della Rovere». E ancora foto di Trastevere, Eur, Gazometro, Santuario delle Tre Fontane fino a quelle dedicate ai mestieri, che ritraggono barbieri e baristi, secondo Klein «i romani più nobili». «Queste foto - sottolinea l'Assessore alla Cultura Umberto Croppi - ci offrono una visione chiara e coinvolgente di una città popolana e popolare, che in quel periodo tornava alla ribalta internazionale». «Sono immagini di un'altra epoca - aggiunge il Sovraintendente ai Beni Culturali del Comune Umberto Broccoli - eppure incredibilmente familiari. Klein non ci mostra solo la Dolce Vita ma anche la città meno conosciuta, quella delle borgate e delle periferie». «Roma è stata una grande sfida e un test - ricorda con una punta di commozione William Klein - Era una città che non conoscevo, non sapevo neanche una parola di italiano. Volevo vedere se ero in grado di raccontarla attraverso la fotografia, spero di esserci riuscito». Per il fotografo la capitale è stata «un colpo di fulmine per le sue atmosfere, le sue luci e le sue persone. Tornare qui è come rivedere una fidanzata dopo tanti anni».