I «Peccati» di Monica

Dopo il successo televisivo de «Il fatto», in onda su Raidue fino al 28 maggio dal lunedì al venerdì alle 14, Monica Setta debutterà anche in seconda serata da giovedì 15 aprile con la nuova trasmissione «Peccati». L'intento è quello di mettere a nudo, tra curiosità e approfondimenti culturali, i sette vizi capitali degli italiani, in un salotto al femminile, tra ospiti e inchieste. Setta, «Il fatto» sta per compiere un anno di vita: come spiega il successo del suo programma? «È stata una grande fatica e ho impiegato diverso tempo prima di realizzarlo. È stata una scommessa vinta, considerando che siamo passati dal 3% di quella fascia oraria all'attuale 12%. Credo sia vincente il ritmo di questo talk pocket, che in poco tempo racoglie tante proposte». Allora, verrà riconfermato.. «Non si sa ancora nulla a riguardo. Ci penseremo dopo il 28 maggio, quando finirà il ciclo della trasmissione». Come ha vissuto la contro programmazione con «Bontà sua» di Costanzo? «L'orario è lo stesso ma i programmi sono molto diversi. E poi nei riguardi di Costanzo ho un ammirazione molto particolare, è il mio punto di riferimento nel giornalismo insieme con Indro Montanelli che era il mio direttore a La Voce. Nel 2002 andai ad accompagnare una mia amica negli studi de La7 e iniziai a fare una striscia quotidiana sul gossip con Antonello Piroso. E poi scoprii sui giornali che mi era stata affidata la conduzione del programma "Le donne allo specchio", sempre su La7: il mio nome era stato voluto proprio da Costanzo. Fu un bel successo e durò due stagioni». Tra i tanti politici che ha intervistato quale l'ha più incuriosita? «Sono tanti, difficile scegliere. Posso dire che lo share saliva quando c'era in studio il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi o Matteo Colaninno, ma soprattutto il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna: è molto bella e fu molto seguita nella puntata in cui parlava della violenza contro le donne e aveva promosso l'iniziativa anti violenza indossando il braccialetto bianco con su scritto "Respect women". Abbiamo portato fortuna a Roberto Cota e a Stefano Caldoro, che sono venuti da noi prima delle elezioni. Ma durante la campagna elettorale avevo fermato il programma, prima ancora che uscisse il divieto per tutti. Avevo già intuito che ci sarebbe stata pressione da parte dell'Authority e della Commissione di Vigilanza Rai». Quale personaggio è ora in salita per i canoni degli ascolti televisivi? «Punterei su Emma, la vincitrice di "Amici", che è destinata ad andare molto lontano e su Valerio Scanu, che ha vinto Sanremo. Mentre Belen Rodriguez tende a interessare sempre meno in televisione». Che genere di tv le piace? «Quella lineare, tematica e ricca di contenuti, è finita l'epoca della tv inquisitoria che tenta di accaparrarsi gli ascolti con le risse». Ha già scelto le ospiti per la prima puntata di «Peccati»? «No, ci stiamo lavorando. Il tema sarà dedicato alla lussuria, tra curiosità e approfondimenti culturali, nella musica, nella società e nel cinema, parleremo di "Ultimo tango a Parigi". E di Efe Bal, il trans turco più desiderato d'Italia che ha scritto il libro "Quello che i mariti non dicono Confessioni di una trans" (Mondadori)».