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Il rito quotidiano

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Fulminantee spiazzante come sempre, de Chirico scolpiva con queste parole la sua voglia di centro, nell'arte e nella vita, oltre che il suo strettissimo rapporto con Roma, dove ha abitato prima in via Gregoriana, quindi in via Mario de' Fiori ed infine in Piazza di Spagna 31, in uno splendido attico dalla vista ineguagliabile e con studio annesso, assolato e silenzioso. Ogni mattina era un rito, una volta indossato un elegante vestito grigio-chiaro, la sua breve passeggiata di mezzogiorno fino al Caffè Greco di via dei Condotti per l'aperitivo, il Punt e Mes con poco ghiaccio, due patatine e tre olive. Non erano poche le richieste di dediche a cui de Chirico si sottoponeva con gentile pazienza ma anche con intima soddisfazione: «Oggi è andata male, ho firmato pochi autografi», amava dire scherzando. C'era chi gli chiedeva oboli, disegnini per ricordo, interviste. Ai camerieri elargiva un piccolo schizzo sul risvolto di un tovagliolino. «Mi piace abitare a Piazza di Spagna - confessava all'amico Franco Simongini nel 1975 - e sa perché? Perché ogni giorno faccio quattro passi per le vie del centro, vado a prendere l'aperitivo al Caffè Greco, dove incontro vecchi e nuovi amici. Il pomeriggio lavoro, tre-quattro ore, tutti i giorni, e la sera, qualche volta, con mia moglie Isa andiamo a mangiare fuori, in locali del centro dove si mangia bene e si è serviti altrettanto bene. Quando c'è qualche bella giornata vado ad Ostia, mi piace, per passeggiare, vedere gente, contemplare il mare. Mi piace Roma e ci vivo bene». Gab. Sim.

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