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Callas e il tuffo con rimbalzo sul materasso

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Ilpedigree del capolavoro di Puccini è costellato di incidenti tragicomici, diventati storielle da melomani. Il più recente nel 1995 con Fabio Armiliato nei panni di Cavaradossi, colpito a un piede allo Sferisterio di Macerata nella fucilazione a salve del terzo atto, tra lo sgomento dell'incredula Kabaivanska. L'eroico tenore finì poi ad una replica con la frattura dell'altra gamba per uno scivolone in scena. A Caracalla nel 1965 capitò a Gianni Raimondi di finire ustionato dallo scoppio dei fucili. Nello stesso anno, ma a Londra, toccò a Tito Gobbi (Scarpia) salvare la Maria Callas dalle fiamme che avevano attecchito sulla sua parrucca. Il ridicolo si sfiorò nel 1960 a New York. I macchinisti, che avevano in forte antipatia il soprano, sostituirono il materasso che doveva attutire il tuffo finale nel Tevere con un tappeto elastico da ginnasti, provocando rimbalzi a vista. A San Francisco invece (1961) capitò per pressappochismo di veder fucilata per errore Tosca. Ciò sia detto per dovere di cronaca, ma con i debiti scongiuri. Lor. Toz.

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