Una rock band contro i Taliban
Tra i timori per il futuro, in un Paese in guerra, la musica emerge come potente messaggio di pace sostenuto dalla forza della fantasia e dei sogni. "Kabul Dreams" è la rock band di tre giovani afghani, un uzbeko, un tajiko e un pashtun, che sceglie l'inglese per far sentire la sua voce e i suoi suoni, sfidando il boato delle bombe e le minacce dei Talebani. "Crack in the Radio", una delle sue creazioni, è la storia di una ragazza che lavora alla Rock Radio di Kabul, un elogio alla libertà a nove anni dalla caduta del regime dei Talebani. Siddique Ahmed, bassista del gruppo cresciuto a Islamabad, è ambizioso. «Pensiamo in grande - ha detto al 'Guardian' - Vogliamo fare un tour internazionale». Il suo timore è cosa accadrà in futuro, dopo il ritiro delle forze della coalizione dall'Afghanistan, il cui inizio è previsto per il luglio del prossimo anno. «Si parla di ritiro delle truppe straniere. A nessuno piace avere soldati di un altro Paese nel proprio, ma tutti sanno che se se ne andranno (le fazioni afghane, ndr.) inizieranno a combattere una contro l'altra - afferma - perchè questa è la loro natura, perchè questo è quel che fanno». Insieme ad Ahmed nella band ci sono il vocalist e chitarrista uzbeko Suleman Qardash, cresciuto a Tashkent, e il batterista Mujtaba Habibi, tornato in Afghanistan da Mashhad, in Iran. Qardash suona nel tempo libero e presta, per lavoro, il suo volto e la sua voce a un'emittente afghana in lingua uzbeka per il telegiornale. Ma lo fa solo per vivere, mentre continua a sognare «un Grammy».