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L'ennesimo Robin Hood «dei poveri»

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Ilkolossal con l'ex gladiatore Russell Crowe nei panni del principe dei ladri è diretto da Ridley Scott. Il regista inglese, tra azione e pathos, torna a mettere in scena una delle vicende più raccontate dal cinema, con Robin Hood interpretato da Errol Flynn, Sean Connery e Kevin Costner, senza dimenticare la fantastica animazione Disney. Ma la voglia di combattere il tiranno re Giovanni (Oscar Isaac) con lo slogan «ribellarsi e ribellarsi ancora, finchè gli agnelli diverranno leoni», è stato un richiamo troppo forte per un hollywoodiano doc. Di nuovo (se di nuovo si può parlare) emergono nel film i protagonisti maturi (accanto a Crowe c'è Cate Blanchett nei panni di Marion, mentre William Hurt è il conte di Pembroke); e anche il budget (130 milioni di dollari) è una novità. Per il resto, cercare ancora la verità sulla figura di Robin di Loxley, nell'Inghilterra del 13esimo secolo, è un modo furbesco per conquistare il pubblico di mezzo mondo. A chi, invece, davvero interessasse l'epoca medievale in cui si rischiava di morire d'inedia, si veniva ignorati dai regnanti e i veri nemici erano le autorità, meglio sarebbe regalare un bel saggio di Jacques Le Goffe. D. D.

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