La famiglia Passaguai in versione francese

Realizzatae interpreta da un attore di colore di origine antillana, Lucien Jean-Baptiste, abbastanza noto in Francia sia al cinema sia in TV. Ci racconta una storia curiosa e per metà un po' buffa, con risvolti quasi autobiografici. Quella di Jean-Gabriel che fatica a mandare avanti una famiglia con moglie e tre figli perché il lavoro che cerca sempre non lo trova mai. Però è un entusiasta e un giorno, subito avversato dalla moglie, una parigina autentica, promette all'improvviso ai figli di portarli in montagna a sciare. Come tornare indietro, adesso? Soldi non ne ha, mezzi di trasporto nemmeno, così, da un amico, si fa prestare un'auto e su in montagna, racimolando qualche euro, prende in affitto una casetta da due coniugi anziani e di pelle bianca perché tutti e cinque in un albergo spenderebbero troppo. Sono sempre cinque dato che il posto della moglie, indignata e imbrociata, è stato preso dalla madre di lui, la tipica borghese in arrivo dalle Antille. Seguono guai a tutto spiano, sempre con l'incubo dei soldi che non ci sono e, quei pochi, presto sul punto di finire. Ma è una commedia e si può contare su un certo lieto fine. Tutto molto leggero, quasi tutto per far ridere speculando anche un po' sulle barzellette che i parigini si raccontano sui loro compatrioti di ascendenze antillane. Con qualche spunto per metà drammatico (l'accumularsi degli incidenti non sempre comici), con piccole pause sentimentali dettate da un breve incontro del figlio maggiore di Jean-Gabriel con una villeggiante dalla pelle candida. Senza mai uscir fuori comunque da una semplicità tranquilla che riesce a convincere solo in parte anche se ci dicono che il film in Francia un certo successo di pubblico lo avrebbe avuto. Gli esponenti di quella famiglia...passaguai fanno tutti del loro meglio per ottenere un po' di attenzione. In mezzo, però, io ho apprezzato di più Bernadette Lafont nei panni prima burberi poi benefici della proprietaria della casetta. Un ritorno felice.