Adesso è ora di viaggiare
A Villa d'Este di Tivoli, i luoghi italiani Patrimonio Mondiale dell'Umanità a portata di clic. Fino al 18 aprile, la Versailles romana accende i riflettori sulle crepe e i bagliori di quarantaquattro siti World Heritage del Bel Paese, per illuminare la più grande mostra fotografica mai realizzata dedicata alle crepe e alle armoniche contraddizioni che rendono unica l'Italia. Per cinque mesi Luca Capuano ha immortalato con la sua reflex centri storici, parchi naturali e archeologici, scorci di mare e montagna. «Sono partito nel luglio del 2009 da Bologna, diretto verso la Sicilia, per poi salire di nuovo su fino alla Ferrovia Retica, la mia ultima tappa», ci ha raccontato il fotografo. Viaggiando sei mesi col suo camper, ha scattato 12mila foto, piantando il suo cavalletto anche alle 3 del mattino pur di evitare il turismo di massa nei luoghi più gettonati. «Ma ho dovuto fare un percorso di studio prima di verificare con gli occhi la nostra cultura. Volevo mettere in luce il legame tra passato e presente mediante una sinergia tra il linguaggio professionale dell'architettura e il linguaggio della rappresentazione dei luoghi. Il risultato – conclude Capuano - è la fusione di due mondi estremi, scritti e descritti». È questa la trama de «Il paesaggio de/scritto», un'opera magna di 512 foto (44 x 32 cm o 22 x 32 cm) raccolte da Logos in un catalogo di 488 pagine che presto arriverà in libreria. La riproposizione in chiave contemporanea dei Grand Tour inizia con l'amore ai tempi della Preistoria e un fiore (la «rosa camuna») colto dalla roccia per essere donato come pegno d'amore. È questa la prima fotografia che vi accoglie nei saloni cinquecenteschi: immortala le incisioni rupestri della Valle Camonica, primo sito italiano nella lista del patrimonio Unesco (dal 1979). Invece l'ultima immagine è riservata alle Dolomiti, patrimonio di 231 mila ettari suddivisi tra cinque province, riconosciuto come bene naturale insieme solo alle Isole Eolie. Dai trulli di Alberobello al duomo di Modena, il maggior numero di scatti sono per la Val di Noto, i Sacri Mondi prealpini di Piemonte e Lombardia e per la reggia di Caserta. Fanalino di coda invece proprio per le Dolomiti, con cinque scatti a rappresentarle. Dando a Campania e Sicilia, dopo la Toscana, il primato di regioni con il maggior numero di siti Unesco (890 nel mondo). Ma alle porte della Capitale c'è un primato. Tivoli vanta ben due luoghi protetti dall'Unesco. Gongola Giuseppe Baisi, il sindaco. «La mostra e il sito nel quale trovare gli articoli sulle perle italiane è una iniziativa molto importante che si aggiunge ai tanti progetti per la valorizzazione del patrimonio monumentale e archeologico della nostra città, uno dei pochissimi posti al mondo ad avere due siti, Villa Adriana e Villa d'Este, nella lista Unesco e uno, Villa Gregoriana, per il quale è stato chiesto l'inserimento». A completare il quadro nel Lazio, ci pensano le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia con le loro importantissime aree archeologiche, nonché il centro storico di Roma con le proprietà della Santa Sede che godono dei diritti di extraterritorialità e la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. In Internet tutte le notizie sui siti Unesco del Bel Paese si trovano in www.rivistasitiunesco.it.