Palazzo Rospigliosi, Petrassi e la Acerbi. Quanta anima
Cisono affreschi del '500, quel manierismo che intriga con scene di caccia e di battaglia. Firmano artisti olandesi, gli Zuccari. E Caravaggio dipinse qui i Discepoli in Emmaus, Alfieri recitò le sue tragedie nel teatro di corte. Adesso e fino all'8 maggio Rosetta Acerbi, veneziana ma romanissima per scelta, racconta qui in 40 tele il suo «Viaggio misterioso», una personale tra sogno e simbolo curata da Carlo Fabrizio Carli. Un ritorno agli affetti e alle passioni, questo della Acerbi a Zagarolo. Suo marito è stato il grande musicista Goffredo Petrassi, che nella cittadina alle porte di Roma era nato. Nelle quattro sale del Palazzo si succedono sei grandi dipinti con soggetti sacri (c'è un San Sebastiano e un'Ultima Cena), sedici dedicati ai fiori e diciotto cosiddette «Presenze». Che cosa sono? Angeli, e ancor più ineffabili stati d'animo, irradiazioni psichiche. Un tema spesso evocato nella pittura onirica di Acerbi: Il Tremendo, L'Ambiguo, La Notte, Il Comando, Il Silenzio, Il Ricordo, Il Sospetto, L'Enigma, Il Mistero, La Determinazione, Gabriel, Dorian Gray, La Cognizione, Il Turbamento, Il Perdono, Origine, Il Turbamento, Abisso. La musica aleggia anche nei dipinti. Aura di un sodalizio fortunato. Per Acerbi e Petrassi. Li. Lom.