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Parte la maratona romana verso i premi Oscar

Una statuetta dell'Oscar

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Anche la Capitale segue la cerimonia degli Oscar, nei cineclub o nelle case con la tv. Mentre oltreoceano fervono gli ultimi ritocchi per la cerimonia, in diretta domenica notte dal Kodak Theatre di Los Angeles, tra polemiche e contrasti. Visto che una ex moglie (Kathryn Bigelow) si contende la statuetta con l'ex marito (James Cameron). Un film d'intrattenimento delle major, come «Avatar» di Cameron, si batte contro un film indipendente e di denuncia, un piccolo capolavoro bellico, qual è «The Hurt Locker» di Bigelow. E certo, quando nel 1991 Kathryn e James divorziarono, mai avrebbero immaginato di scontrarsi un giorno a colpi di statuette sul palco degli Academy Awards. La sfida tra l'autore di «Avatar», il più grande incasso planetario di tutti i tempi, e la bella regista 59enne (che potrebbe diventare la prima donna a vincere l'Oscar per la regia) è all'ultimo sangue. Se entrambi hanno nove nomination, tra cui miglior film e regia, Cameron e Bigelow saranno il bersaglio preferito delle esilaranti battute dei vulcanici conduttori della serata, Steve Martin e Alec Baldwin. Mentre «The Hurt Locker» sarà in onda domani su SKY cinema e, sempre domani, partirà la maratona capitolina verso gli Oscar al Nuovo Cinema Aquila, che proporrà tre film in gara: «Avatar», «Tra le Nuvole» e «Burma VJ». E nonostante l'Academy abbia portato quest'anno a dieci i concorrenti nella categoria miglior film, il nostro «Baarìa» di Tornatore non ce l'ha fatta. Ma la pattuglia tricolore alla conquista degli Oscar vanta comunque ben sette italiani. Oltre ai truccatori de «Il Divo», Aldo Signoretti e Vittorio Sodano (che è a Roma in trepidante attesa del verdetto), al direttore della fotografia Mario Fiore (per «Avatar») e allo sceneggiatore Alessandro Camon (per «The Messenger»), si aggiungono i compositori Marco Beltrami (per «The Hurt Locker») e Michael Gioachino (per «Up»), e lo sceneggiatore Armando Iannucci (per «In the loop»). Inoltre, proprio in questi giorni, Hollywood rende omaggio al regista romano Enzo G. Castellari, maestro di Quentin Tarantino, che si è ispirato al «Quel maledetto treno blindato» di Castellari per realizzare «Inglorious Basterds», candidato a 8 Oscar. A Roma in attesa dei vincitori c'è anche il produttore e distributore Domenico Procacci della Fandango, che ha scommesso (e non a torto) su «Revanche - Ti ucciderò» di Götz Spielmann, in corsa per l'Oscar come miglior film straniero e già incoronato miglior film europeo al Berlin Film Festival. Il film, da domani, sarà nelle sale per la gioia degli appassionati che potranno vedere questo bel noir: la storia racconta dell'ex criminale Alex e della sua fidanzata che cercano disperatamente di sfuggire all'ambiente corrotto in cui vivono, ma per farlo hanno bisogno di molti, troppi, soldi.

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