ALICE IN WONDERLAND, di Tim Burton, con Johnny Depp, Mia Wasikowska, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, Stati Uniti 2009.
Laprima, un film americano del '33 che non ho visto. La seconda, un disegno animato della Disney nel '51 che mi ha lasciato freddo, la terza, oggi, sempre della Disney e con la firma prestigiosa, coloratissima e fantasmagorica di Tim Burton che non si è accontentato, per la sua riduzione, del primo romanzo di Lewis Carrol, "Alice nel Paese delle Meraviglie", ma alla sua sceneggiatrice, Linda Wolverton, ha chiesto di integrarlo con il secondo, "Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò", sapendo che aveva molta pratica di favole perché si era a suo tempo cimentata con quella de "La Bella e la Bestia". Non condivido tutte le sue innovazioni, a cominciare da quella che ha fatto di Alice una ventenne, giustificando la sua esplorazione nel "Sottomondo" inseguendo sì il Coniglio Bianco, ma per sfuggire a delle nozze con un patrizio idiota combinate dalla madre. E non condivido del tutto che, integrando i due romanzi, abbia rinunciato a muoversi tra i giochi, - il croquet, gli scacchi - e si sia limitata a mettere in campo le due regine, la Rossa e la Bianca, secondo l'ormai consueta tradizione delle saghe tipo "Il Signore degli Anelli" che finiscono soprattutto per consistere nella lotta arcinota fra il Bene e il Male, sempre cruenta e sempre con le maiuscole. Però a porre ampio riparo a queste mende c'è la regia di Tim Burton, più del solito all'insegna del favoloso e di un magnifico che sconfina vorticosamente nell'immaginifico. Non solo gli arcani pittoreschi del "Sottomondo", la corte tenebrosa della Regina Rossa, quella eterea e fatata della Regina Bianca, ma tutti quei mostri intorno che, ispirati solo in parte alle finissime litografie di John Tennie, vanto delle edizioni ottocentesche, si alternano con ritmi sfrenati e ampio ricorso a tutte le tecnologie possibili, ad una serie di figure spesso grottesche in cui spicca non solo Alice, ora minuscola ora gigantesca, ma quel mirabolante Cappellaio Matto che qui finisce, ed è una felice soluzione, per diventare il secondo protagonista della favola. Il merito, grandissimo, è di Johnny Depp, con sentimenti "umani" anche sotto un magico trucco multicolore. La Regina Rossa, testa enorme, corpo minuto, è Helena Bohnam Carter, la Bianca, un po' leziosa, è Anne Hathaway. Alice ventenne è Mia Wasikovska. Lascia Incerti.