A 8 anni il suo primo scontro con la giustizia
Ilsuo primo incontro con la giustizia risale all'età di 8 anni: tentò di far uscire dalla gabbia la tigre di un circo che aveva piantato il tendone vicino casa sua. Il giorno successivo venne prelevato dalla polizia mentre stava giocando a pallone coi suoi amici e portato al Beccaria di Milano. Da lì a casa di una zia, nel quartiere del Giambellino dove mise su la sua prima banda, ragazzini dediti a furti e taccheggi che "collaboravano" con la malavita. Fino a quando formò una banda tutta sua, la Banda della Comasina, il più potente e feroce gruppo criminale presente a Milano in quegli anni contrapposto alla banda di Francis Turatello. In poco tempo, grazie a furti e rapine, accumulò molti soldi per vivere alla grande: vestiti firmati, auto di lusso e belle donne, tanto da essere soprannominato "Il bel Renè". Nel 1972, una decina di giorni dopo una rapina a un supermercato, viene arrestato dagli uomini della squadra mobile di Milano, all'epoca diretta da Achille Serra. Vallanzasca finisce in galera, inizialmente a San Vittore. Ma in seguito a pestaggi e tentativi di evasione, in 4 anni e mezzo, visitò ben 36 penitenziari. Fino a che non escogitò il modo di contrarre volontariamente l'epatite, iniettandosi urine per via endovenosa, ingerendo uova marce e inalando gas propano, per essere trasferito in ospedale: da lì, l'evasione. Dopo l'uccisione di due uomini della polizia stradale a Dalmine, che avevano fermato la macchina su cui viaggiava per un controllo, ferito e braccato, cerca rifugio a Roma, dove viene di nuovo catturato. Ha appena compiuto 27 anni. Autore dagli anni '70 in poi di rapine, sequestri e omicidi, sta ora scontando una condanna complessiva a quattro ergastoli e 260 anni di reclusione. Din. Dis.