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Una brava italiana sul trono d'Austria

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Anchequando la sua favola d'amore si trasforma in tragedia l'imperatrice Elisabetta d'Austria, riesce a intercettare l'attenzione del pubblico. Questa è la chiave di lettura che giustifica il grande successo con cui la platea televisiva italiana ha accolto la miniserie «Sissi», in onda su Raiuno domenica e ieri in prima serata. 7.281.000 spettatori ed il 27,02% di share dimostrano come Cristiana Capotondi, l'attrice italiana che l'ha impersonata, sia riuscita a non far rimpiangere Romy Schneider, nel ruolo della sovrana in tre film del 1956. Le due Sissi sono completamente differenti. Sulle atmosfere da favola che caratterizzavano la versione cinematografica della Schneider, prevalgono le molteplici sventure che hanno colpito Sissi, a cominciare dalla morte della piccola Sophia, la figlioletta di due anni e mezzo. Il dolore spazza via la fiaba ed inserisce l'imperatrice nella vita reale. Gli sceneggiatori della miniserie, tutti italiani, hanno capito che dovevano prendere le distanze dalla Schneider. Intuizione vincente. I coproduttori austriaci hanno compreso che una loro connazionale non avrebbe potuto dimenticare la grande prova della Schneider e hanno accettato un'italiana. Altra intuizione vincente. La Capotondi non supera il confronto con l'attrice che l'ha preceduta, ma si è impegnata per immedesimarsi nel ruolo. Buona l'interpretazione di Licia Maglietta nel ruolo della madre: nella versione di 50 anni fa, era la stessa mamma di Romy Schneider a interpretare la mamma di Sissi.

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