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Romy bella e dannata Tutte le foto a Potsdamer Platz

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All'indimenticataattrice austriaca è dedicata una mostra, «Vienna. Parigi. Berlino» ospitata fino al 30 maggio al Museo del film e della televisione di Postdamer Platz, a Berlino. Tre capitali che hanno segnato i capitoli-chiave di una vita conclusasi con una morte annunciata, a Parigi nel 1982 all'età di 44 anni, a un anno dalla tragica scomparsa dell'adorato figlio quattordicenne, David. Dopo essere entrata a 15 anni nei panni di Elisabetta d'Austria, Romy diventa la beniamina del pubblico di mezzo mondo: eppure lei, figlia d'arte con quattro generazioni di attori alle spalle, è insoddisfatta e l'idea di girare la terza parte della trilogia non la attrae affatto. Ad aprirle nuove prospettive è Alain Delon, incontrato nel 1958 sul set di L'amante pura e che diventerà il grande amore della sua vita. Delon le fa scoprire la Francia e conoscere grandi registi. Lei si mette alla prova in ruoli che poco hanno a che fare con le favolette romantiche e l'immagine ingenua della principessina di Baviera. Una scelta che però in Austria e Germania viene interpretata come un «tradimento». Le critiche sono feroci. E non l'aiuterà di certo un'intervista a Stern nei primi anni Settanta in cui ammette di aver abortito, infrangendo la legge. Così come l'aver coinvolto Yves Montand, suo grande amico, e Simone Signoret nello Schuetzkomitee, il movimento clandestino di opposizione al regime creato nel 1976 da alcuni intellettuali tedeschi a Berlino Ovest, che si battevano per la scarcerazione di detenuti politici della Ddr. Nelle tre sale del museo a lei dedicate è possibile ripercorrere la vita e le passioni di «Miss Worried» con foto, locandine e brevi video dei suoi primi successi.

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