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Fabrizio Frizzi senza freni "Il nuovo De Sica sono io"

Fabrizio Frizzi e Flavio Bucci

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Tra gli operai del gas che montano il contatore nuovo, una prova a teatro e una in tv, trovare qualche minuto per parlare con Frizzi è impresa ardua. Da domani sul palco del Teatro Manzoni, dove sarà protagonista con Carlo Alighiero e Rita Forte di «Attico con vista...vendesi». Frizzi, ogni tanto lei torna a teatro. Cos'è? Un richiamo irrefrenabile? È una vecchia passione che non tramonta mai. Ho iniziato a Trastevere nel '79 e da allora non ho mai mollato, tra alti e bassi. A chi si ispira? Ho sempre sognato di fare l'attore comico. Mi sento il Vittorio De Sica del XXI secolo. D'altronde suo figlio Christian è più vicino ad Alberto Sordi. Quindi il paragone con Vittorio è rimasto libero. E Carlo Alighiero? Beh, è un mostro sacro dal quale imparo ogni giorno di più. Lavorare con lui è una fortuna. Nello spettacolo farà anche il cantante. Qual è la scaletta? La spina dorsale è formata dai piccoli tesori della canzone romana. Tra i brani ci sono i cavalli di battaglia di Lando Fiorini, tra cui «L'amore è un sogno» e «Cento campane». Quali sono le novità sul fronte televisivo? È faticoso ma voglio mantenere il piede in due staffe. La mattina faccio "Cominciamo bene" e la sera sono a teatro. Quindi le resta il pomeriggio libero? Ancora per un po'. A breve dovrebbe ricominciare "I soliti ignoti" che verrà registrato di pomeriggio. Sarò impegnato 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana. Anzi, no. Pensandoci bene mi resteranno liberi il lunedì sera e la domenica pomeriggio... Sanremo è appena finito. Che ne pensa dell'edizione targata Clerici? Antonella è un'amica e ha condotto un'edizione scintillante. Sapeva di andare al massacro ma è stata bravissima. È stato un Sanremo fratello di quello di Bonolis ma un fratello maggiore.   Qualche sassolino nella scarpa?  Non mi è mai andato giù il modo in cui mi hanno mandato via da Miss Italia. Nella vita capitano cose peggiori ma ormai nessuno si ricorda che il programma l'ho fatto crescere io.  

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