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Sud, oltre il federalismo la responsabilità

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L'ultimolibro di Giuseppe Galati, in libreria in questi giorni col titolo "Al Sud come al Nord - tra federalismo e responsabilità" (Rubbettino editore) coglie il Mezzogiorno inteso come "giacimento nascosto" e piattaforma cruciale per lo sviluppo dell'Europa e dell'Italia nel Mediterraneo. Il libro propone poi un'analisi seria e motivata del ruolo che il federalismo fiscale può esercitare per il riscatto del Sud. Galati parla di una "nuova geografia delle responsabilità", rilevando che "il destino del Sud, grazie al federalismo fiscale, è soprattutto nelle mani di chi vive nel Sud". Una delle parole che più ricorre nel libro, infatti, è responsabilità, o responsabilizzazione, come anche il sottotitolo evidenzia. Ma il pregio più significativo del libro di Galati è di offrirci anche, in una cinquantina di pagine molto dense e concrete, una terapia che si articola in ben dieci azioni di recupero del "paziente Mezzogiorno". Per citarne solo alcune, l'idea di utilizzare le rimesse degli emigranti come venture capital per uno sviluppo autoctono del Sud. Non meno interessante è l'idea di una Camera di Commercio Euro Mediterranea. Molto suggestiva e ricca di prospettive l'idea dell' "adozione" di imprese del Sud da parte di imprese del Nord. Puntare poi sull'emersione del lavoro nero e sulla lotta all'evasione fiscale come leva per lo sviluppo è un elemento concreto indispensabile per l'effettivo rilancio del Mezzogiorno. È più che mai necessaria inoltre, come propone l'autore, la costituzione di alte scuole di formazione per formare e costruire una nuova classe dirigente nelle regioni meridionali. Galati mostra poi di conoscere bene le potenzialità dei giovani meridionali, che spesso conseguono posizioni di eccellenza sia nelle grandi città del Centro Nord che all'estero. Di qui la proposta di incentivi mirati e appropriati per il rientro di una parte di questi giovani nei luoghi di origine, in cui potrebbero costruire il reticolo di una nuova classe dirigente. R.C.

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