Se la musica classica incontra il jazz si va a ritmo di Gershwin.
Sepoi le sue note fanno rima con Stefano Bollani, il gioco è fatto. Roma si tuffa nella classicità degli anni Venti e l'Auditorium sarà stasera la casa di uno dei più ispirati pianisti in circolazione. Dopo aver collaborato con Jovanotti, David Riondino e Johnny Dorelli, Bollani sperimenta l'allegria e il colore delle partiture di Gershwin. Se la scorsa estate il pianista si era misurato con la «Rapsodia in blu», questa volta è il turno del «Concerto in Fa». Per la prima volta, Gershwin ha «osato» arrangiare tutto da sé e, tra echi di Rachmaninov e jazz sinfonico, dà ai contemporanei una lezione di orchestrazione. Sfida raccolta e vinta dai musicisti di S. Cecilia e da Bollani che fanno dell'intreccio stilistico il loro cavallo di battaglia. Gli amanti delle sette note troveranno soddisfazione anche alla Sapienza, dove l'orchestra Roma Sinfonietta, guidata da Franco Piersanti, suonerà musiche per il cinema e la tv. Con un orecchio a Gianni Amelio e il cuore a Morricone.