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Ormai Ruggeri pensa di essere Enrico VIII

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Arrivatoimbufalito dalla insopportabile superficialità delle domande della sala stampa dei quotidiani e periodici si è scagliato violentemente contro i giornalisti, colpevoli di non capir nulla di musica e di anteporre il gossip alle canzoni. Nessuno ci assicura che magari la prossima volta non faccia il contrario, prendendosela con i colleghi della radio (i quali hanno speso gran parte del tempo a loro disposizione informandosi sulle date del tour del cantante) direttamente in sala stampa. Esaurito il rimbrotto presunto gossipparo, Ruggeri è passato ai limiti, per non dire di più, delle giurie, ritenute inadeguate o peggio. E se vincesse lui? E le giurie che lo elessero vincitore nel 1987 con "Si può dare di più" e nel 1993 con "Mistero" che tipo di giurie erano? Sonnacchiose o incompetenti? Extra-settoriali o inutilmente motivate? Ma il Ruggeri-pensiero non si è fermato qui. L'esternazione fiume ha preso poi la strada dell'autocitazione, anzi dell'automagnificazione, arrivando a sostenere che ad inventare il punk in Italia è stato lui con "Contessa", presentata al Festival di Sanremo del 1980. Secondo lui il punk italiano non esisteva, era tutta una montatura e che la Milano gruppettara e bullonata era solo quella degli Champagne Molotov poi confluiti nei Decibel. Strano, ricordavano che "Contessa", oltre a prendere giustamente le distanze dall'omonimo brano di Paolo Pietrangeli, fosse dedicata a Renato Zero. Le picconature non potevano non scalfire il mondo della televisione, secondo Enrico VIII frutto di tutti i mali del momento, eccezion fatta per "Mistero" il programma che lui stesso conduce su Italia 1. Ruggeri ha messo poi in guardia il mondo dell'emittenza dai pericoli delle trasmissioni tutte uguali. Come se i colleghi delle radio non fossero già stressati dal marketing e dalle ragioni della playlist. Al sottoscritto, che nel corso della trasmissione di Raitre "Cominciamo bene" aveva presentato sua moglie Andrea Mirò (che lo dirige sul palco) rimane il rammarico di aver ipotizzato un suo piazzamento se non addirittura la terza vittoria. Nella presentazione del suo ultimo disco - con perfetto tempismo pubblicato proprio oggi - si legge "Enrico sa muoversi su tutti i livelli divertendosi". Ecco, se si muovesse un po' meno facendoci divertire anche a noi non sarebbe male. Possibilmente con minor prosopopea e con un po' di quella "leggerezza" imputata proprio a quella sala stampa che lavora anche per lui e al suo disco di cui, sempre secondo la nota, "si parlerà molto a lungo".

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