Sanremo, Jessica Brando canta ma solo in video
Qualcosa avrete visto in tv, ma non tutto. Dopo la mezzanotte, Antonella Clerici ha annunciato che la quindicenne Jessica Brando non avrebbe potuto cantare in diretta perché a quell'ora c'è una legge che impedisce di far lavorare i minori. Dunque si è mandato in onda il video della prova registrata nel pomeriggio. Nella sala stampa dell'Ariston è scoppiato il finimondo: ci si chiedeva come fosse stata confezionata la scaletta, e in quale sciagurato modo l'organizzazione si fosse ficcata in un guaio del genere, dovendo gestire la presenza in trasmissione di una sola minorenne. Sarebbe bastato prevederne l'esibizione ben prima, evitando il rischio di un Cocciante in debordante forma (ad uso classicamente autopromozionale). Gli uomini Rai chiamati dai giornalisti a spiegare la vicenda peggioravano la situazione: quando ancora gli altri concorrenti della gara Nuova Generazione non erano saliti sul palco (e non erano stati comunicati tutti i codici di televoto) qualche dirigente si lasciava scappare che «ci sarebbero state sorprese con gli sms da casa». Frase sibillina, che potrebbe significare tutto o nulla. Di certo, la Brando potrebbe essere stata penalizzata dalla mancata diretta o forse, paradossalmente, favorita dall'effetto-simpatia che improvvisamente sembra essere dilagato fra i telespettatori. Come sia, non è stata una gara con pari opportunità per tutti i concorrenti. Le case discografiche degli esclusi non lesineranno ricorsi. Ah, se Jessica dovesse trionfare stasera, non potrà essere premiata sul palco, perché si finirà di nuovo dopo mezzanotte. La legge in questione parla di "sfruttamento del lavoro minorile". Giusto. Ma applichiamola anche a certi programmi che lucrano sui bambini, alle nove di sera.