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Partiamo, qualcosa succederà

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Ciòche si compone alla tastiera del pc e anche l'inchiostro sui biglietti in compagnia di un mazzo di fiori o di un regalo sono atti simbolici e forti che evocano e cominciano a vivere nel momento in cui chi scrive volta pagina, chiude la bustina o salva una copia con nome. Pratica di benefattori soprattutto di se stessi, di coloro che, scrivendo, ricevono in dono il soffio d'un pensiero che diventa vita. Talmente potente è la forza della scrittura da unire persone sconosciute a se stesse non meno che a chi legge: non c'è differenza. Questo è successo agli allievi di Fabio Pierangeli, docente di Letteratura di viaggio all'Università Tor Vergata di Roma. L'idea è nata difficile. Mischiare i propri appunti di gite con i racconti degli erranti contemporanei affermati. «Nessuno ci darà retta», si dicevano i ragazzi mentre pure accarezzavano il sogno. E invece, molti grandi hanno risposto, aderito e consegnato puntuali racconti e reportage. Al punto che, fatto il primo "Icaro", già si prepara il secondo. Una bella storia di amore per la scrittura e desiderio di mettersi in gioco. Non temendo di scomparire. L'amore per la scrittura, una volta di più, ha fatto l'uguaglianza. a.f.

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