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Paladino, «Giano» della scultura

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Unasorta di novello Giano bifronte, con una testa rivolta al passato e l'altra al presente ed al futuro. Lo si vede bene nel bellissimo volume curato da Enzo Di Martino, pubblicato da Skira ed intitolato “Mimmo Paladino. La scultura 1980-2008” (pp.488). Ne emerge un percorso creativo che ha il suo emblema in una delle opere più intense e visionarie di fine XX secolo, la “Montagna di sale” realizzata da Paladino per Piazza del Plebiscito, a Napoli, nel 1995. Così il volume documenta e racconta tutte le opere plastiche del grande artista campano, con una particolare attenzione per l'entusiasmante rapporto con l'architettura e con gli spazi urbani, in un serrato e sempre misurato dialogo instaurato da Paladino con il loro genius loci: come è accaduto nella straordinaria reinvenzione della Piazza dei Guidi a Vinci o nella enigmatica sospensione portata nel Museo dell'Ara Pacis, a Roma. Nei suoi interventi, Paladino sembra tessere insieme frammenti e lacerti di epoche e luoghi diversi, dando poi vita al miracolo del dialogo imprevedibile e sorprendente, innervato da una ritualità magica e da una tensione spirituale.

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