Morgan: "Ora del Festival non mi frega più niente"

"Ci tenevo tantissimo a fare Sanremo, la canzone mi piaceva, ma adesso non me ne frega più nulla del Festival". Lo ha detto Marco Castoldi, in arte Morgan, parlando durante la registrazione di Porta Porta che andrà in onda questa sera sulla sua esclusione dalla rassegna canora dopo l'intervista in cui il musicista ammetteva l'uso frequente di crack e cocaina e la loro efficacia come "antidepressivi". "Dichiarazioni fraintese" - Durante la trasmissione il primo pensiero è andata alla figlia: "Non voglio che subisca il padre diverso", ha dichiarato l'artista. "Per i nostri figli vorrei un mondo dove i genitori si possono curare. Vorrei essere il contrario che in questi giorni rappresento. Io sono amareggiato, sono contro le dichiarazioni rilasciate dal personaggio Morgan dal quale prendo le distanze. Non dico di non averle dette, - prosegue il cantante - ma è stato frainteso lo spirito. Mi assumo la responsabilità di quello che ho detto, ma anche chi ha scritto l'intervista lo ha fatto con un po' di incoscienza". Castoldi ha inoltre affermato di aver ricevuto molti messaggi di solidarietà: "Ieri mi ha mandato una mail Vasco Rossi, in cui mi diceva: mi sei ancora più simpatico", ha detto il cantante, che ha aggiunto di aver ricevuto attestati di vicinanza anche da Franco Battiato e Eugenio Finardi. "La coca fa meno male degli psicofarmaci" - "Sono onesto e pulito nell'anima. Non ho problemi a dichiarare la mia debolezza - ha detto Morgan durante la registrazione - Sono due anni che mi curo in Inghilterra, dopo aver provato in Italia, in una clinica vicino la Svizzera, la terapia del sonno. Dormivo una settimana con gli psicofarmaci. Una psichiatra mi ha detto: 'Non le posso prescrivere la cocaina che è illegale ma fa meno male degli psicofarmaci che invece si possono prescrivere'". "Un mio problema personale" - L'artista si dice dispiaciuto che stia passando "il mio messaggio a favore della droga perché non è così, - sottolinea Morgan - mi sono impegnata con Margherita Hack, Stefano Bonaga e Mimmo Calopresti a scrivere manifesto che riguarda i valori della vita. Non amo essere associato a chi parla dello sballo e della droga. Mai fatto un coca party. Io, sbagliando, ho parlato del mio problema personale senza che questo volesse essere qualcosa da estendere". Sul rapporto tra creatività e sostamze stupefacenti il cantautore afferma: "La musica è vita e la droga è morte. Tutti i grandi anche senza droga avrebbero fatto le stesse cose". "Non sono un mostro che fa l'apologia della droga continua - Io vorrei essere il contrario di quello che in questi giorni rappresento".   Crepet: Paese di "benpensanti" - Paolo Crepet, psichiatra di fama, autore di decine di testi sulle devianze e il malessere giovanile, crede che quanto accaduto con l'esclusione del cantante da Sanremo, in seguito all'ammissione di far uso di sostanze stupefacenti, sia esemplificativo di cosa "il nostro benpensante paese vuol credere quando parla di droga" e non sia determinante nell'influenzare i giovani rispetto a comportamenti negativi. Per il professore "il fenomeno è talmente largo, trasversale, capace di andare dall'adolescenza all'età matura, che non si può parlare di una unica motivazione, di una sola provenienza rispetto ai cosiddetti cattivi esempi".  Una piaga nel mondo dello spettacolo - Con una battuta Crepet spiega: "Se la coca poi facesse ingrassare non la prenderebbe nessuno; guarda caso si inserisce in un clichè che è quello che la gente vuole. Dico poi che se si facessero le analisi nel backstage di una sfilata di moda non credo che si troverebbe più gazzosa che polvere bianca da sniffare". Ed anche coloro che hanno messo al bando Morgan non sono esenti da critiche: "Nessuno può mettersi in cattedra. Deputati e senatori, in questa storia, non dovrebbero parlare. Almeno fino a quando non si fanno le analisi del sangue".  Se poi a Sanremo, "oltre a Morgan, facessero le analisi a tutti i cantanti - conclude Crepet - sono sicuro che ne rimarrebero ben pochi in gara".