L'artista: "Il mio recupero è cominciato un anno fa"

«Il percorso l'ho fatto, l'ho iniziato da un anno e continuo a farlo». Il giorno dell'esclusione da Sanremo, Morgan racconta tutta la verità. «Chi ha problemi di dipendenza - spiega - non è mai uscito dal problema, tutti i giorni si dice "sono un tossicodipendente che non ha fatto uso di droga". Ogni giorno combatto questo problema che fa parte di me. Frequento i gruppi e il programma della narcotici anonimi». Il cantante ora condanna gli stupefacenti. «Il crack è devastante e non lo consiglio - prosegue Castoldi - anzi consiglierei il non uso di qualsiasi cosa. Qualsiasi sostanza alterante è una cosa devastante per la mente. Non credo di aver infranto il regolamento, da un punto di vista tecnico non c'è motivo per escludermi». Lo shock seguito all'apologia del crack ha compattato il fronte politico sulla richiesta di un test antidoping per tutti gli artisti in gara al Festival. La prima a proporlo è Alessandra Mussolini: «Sanremo è ormai un'istituzione e deve rimanere un veicolo di valori sani e trasparenti». Le fa eco il Pd per bocca di Luigi Bobba che vorrebbe «istituire controlli antidoping a sorpresa tra conduttori e ospiti dei programmi della Rai, affinché, chi fa uso di droghe, almeno eviti di farlo utilizzando i cachet pagati grazie al canone». Per Morgan uno spiraglio è lasciato aperto dal direttore generale della Rai Mauro Masi che, di fronte al ravvedimento, precisa: «Siamo tutti sempre aperti al perdono». Sulla stessa scia il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, che spiega come «di fronte ad altre prese di posizione, dovremmo vedere e forse fare anche altre valutazioni». E se Mario Adinolfi informa sul suo blog che «nel cast principale ci sono altri quattro cantanti che hanno ammesso di aver usato droghe: Emanuele Filiberto, Povia, Fabrizio Moro e Irene Grandi», in molti si chiedono che fine abbia fatto il test per i parlamentari. Assicura Giovanardi che a metà febbraio sapremo tutto. Chissà.