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Il Papavero Rosso

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Balletto, il Papavero Rosso del Bolshoi

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Si colora di danza il mese di febbraio del Teatro dell'Opera a coronamento del lavoro prezioso svolto da Carla Fracci come direttrice del ballo capitolino. In settimana la Scuola di ballo di Via Ozieri al Nazionale offre al pubblico nel week-end un Trittico sulle punte, ma lo spettacolo di cartellone prima di Béjart e dell'evergreening Giselle sarà dal 12 un'autentica chicca del repertorio sovietico, quel Papavero rosso (musica di Glière) che andò in scena nel 1927 al Bolshoi di Mosca su tematiche molto vicine a quelle bolsceviche. Vi si racconta infatti il difficile amore tra una ragazza cinese ed un capitano russo nel contesto di una rivolta del popolo cinese contro i suoi sfruttatori. Una vera rarità, raramente presentata fuori dai confini sovietici, che vedrà impegnati Igor Yebra (il capitano), Oksana Kucheruk (l'attrice Tao Hoa) e Carla Fracci come dea della fecondità. Sul podio Andrei Anikhanov, mentre a firmare la ricostruzione coreografica è Nikolay Androsov La conferenza di presentazione è stata percorsa da un certo nervosismo quando la Fracci, il cui contratto non è stato confermato, ha inteso difendere a spada tratta l'operato di questi anni di lavoro romano. «Non abbiamo nessuna notizia in merito – sbotta la Fracci – Per pochi soldi non siamo potuti andare con la compagnia a New York. Ora le richieste vengono anche dalla Russia. Non voglio fare la palla da ping pong. In teatro non bisogna fare scelte politiche. Ho ricevuto i complimenti di Muti, ma ora chiedo se questo è un fatto politico. Il mio lavoro non è politico. La compagnia dovrà difendersi da sola. Io ho passato la vita a difendere la danza. Ora si arrangino». Cerca di gettare acqua sul fuoco il sovrintendente De Martino in un successivo comunicato apprezzando il lavoro svolto dalla Fracci in questi anni ma al contempo rivendicando libertà di scelta su «chi raccoglierà il testimone alla guida del Corpo di Ballo con pari attenzione alla qualità degli allestimenti e a un'equilibrata politica dei costi».   Il nome che circola nei corridoi per la sostituzione è quello di Micha van Hoecke, il coreografo già braccio destro di Béjart. Un'ipotesi non peregrina, visto i solidi e lunghi rapporti di amicizia e di stretta collaborazione tra Micha e Muti. Il bello è che a fine mese la Fracci e van Hoecke si troveranno in scena insieme per l'Heure exquise di Béjart. Un confronto ravvicinato che sa di passaggio di consegne.  

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