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La tv dei bambinoni

Paolo Bonolis

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I palinsesti televisivi sembrano non poter fare a meno dei bambini. L'ultima tendenza strappa-audience è infilare gli under quindici in quante più trasmissioni possibili, presentandoli come fenomeni non solo di canto e ballo. Paolo Bonolis, ad esempio, ha sfruttato l'ingenuità e la spontaneità dei ragazzini coinvolgendoli in situazioni spesso ciniche in "Chi ha incastrato Peter Pan" di cui Canale 5 preparerà un altro appuntamento, dopo i recenti successi. Il piccolo schermo di casa nostra si sta trasformando in una irreale tv dei ragazzi con contenuti da adulti. Trasmissioni come "Ti lascio una canzone" di Antonella Clerici o "Io canto" attualmente in onda il sabato sera su Canale 5 con la conduzione di Gerry Scotti, puntano su baby interpreti che sfoderano ugole potenti ma cantano prevalentemente l'amore e la passione tra un uomo e una donna. Sentimenti da adulti che strappano l'infanzia dal proprio universo e la mettono al servizio degli ascolti. E quando l'Auditel vola in alto gli investimenti pubblicitari sono assicurati. La dimensione canora è uscita dallo Zecchino d'Oro (che, a dispetto delle Cassandre divinatorie, continua a collezionare ogni anno ascolti di grande rilievo) ed è stata spalmata nei palinsesti. Persino una trasmissione trasgressiva come Barbareschi Sciock, in onda il venerdì in prime time su La 7, l'altra sera aveva il suo cantante in erba: il piccolo napoletano Giuseppe Junior ha presentato un suo brano che spopola sul web, "A guagliona da' smart" (La ragazza con la smart). Inneggiava ad una bella partenopea al volante della piccola auto, con queste parole: "Giuro che non ti faccio correre più, ti buco le ruote perché devo avere solo un bacio da te". Un Alberoni vestito da bambino, lo ha definito il conduttore Luca Barbareschi. Quasi in contemporanea, "I Raccomandati" di Raiuno presentavano una sfida canora nella quale una delle piccole star di "Ti lascio una canzone" "raccomandava" un suo coetaneo con il quale duettava ad ugole spiegate. Tra gli applausi del pubblico si consumava l'ennesimo rituale del piccolo fenomeno da baraccone televisivo. Forse tutto iniziò con "Piccoli fans" la trasmissione condotta dal 1984 al 1987 da Sandra Milo nel pomeriggio di Raidue. Un format copiato e ricopiato in cui però i bambini canterini erano ingenui e disincantati. Oggi sono troppo spesso spinti dai genitori ad andare in tv, alternano la scuola con i casting ed assumono atteggiamenti da piccole star. Con tutte le conseguenze che tali esperienze potranno avere sulla fragile psiche infantile. Reinterpretando a proprio uso e consumo l'evangelica frase "lasciate i pargoli vengano a me" gli autori televisivi sanno che i piccoli fanno tenerezza, stupiscono, sono spontanei, suscitano ilarità, garantiscono sempre qualche sorpresa in diretta. Insomma, funzionano e sono perfetti. Soprattutto al sabato sera. Se Canale 5 ha scelto "Io canto" fotocopia, anche se di pregio, di "Ti lascio una canzone", Milly Carlucci ha voluto i bimbi anche in "Ballando con le stelle". Tra poco tornerà "Ti lascio una canzone" e sembra che Canale 5 darà seguito a "Italia's got talent" in cui, c'è da scommetterci, qualche pargolo non mancherà.  

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