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Aspettando Pennac

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Tiberiade Matteis Il legame di colleganza della tradizione scenica italiana e francese si è sviluppato nei secoli fra percorsi paralleli e incidenti con reciproca competizione, diffidenza e consonanza. A promuovere la drammaturgia contemporanea d'Oltralpe nel nostro Paese provvede la rassegna «Face à face. Parole di Francia per scene d'Italia», giunta ormai alla sua quarta edizione che si inaugura a partire dal 2 febbraio a Roma per articolarsi fino al 17 luglio. L'evento più connotativo e popolare consiste nell'approdo all'Argentina il 5 febbraio di Daniel Pennac nell'inedito ruolo di lettore-performer di «Bartleby lo scrivano. Una storia di Wall Street», un testo di Hermann Melville, da lui stesso adattato per il teatro. Considerando questa novella la più grande del mondo, il noto autore che ha derivato il suo cognome dall'originale paterno Pennacchioni, essendo figlio di un ufficiale di provenienza italiana, ha spiegato così la sua scelta: «Non ricordo nemmeno più quando l'ho letta per la prima volta. I miei più vecchi amici affermano che ne parlo loro da sempre. Se domandassimo al protagonista il perché di questa lettura pubblica risponderebbe impavido: "Ma non ne vedete voi stessi la ragione?" E poi tutta la mia vita ho letto ad alta voce. A voce altra. E questo doveva prima o poi finire sulla scena di un teatro. Tanto più che oggi ho la stessa età del narratore di questa storia». Le prime tre iniziative, dal titolo «Aspettando Pennac» sono dedicate a «La potenza di Non», a cura di Claudio Longhi, «Wakefield, l'uomo che volò oltre se stesso» di e con Giuseppe Manfridi e «Serata Pennac», dialogo di Pennac e Stefano Benni tra letteratura e amicizia, rispettivamente il 2, il 3 e il 4 febbraio all'Argentina. Seguono altri importanti appuntamenti al Piccolo Eliseo Patroni Griffi come «La notte prima della foresta» di Koltès, interpretata da Claudio Santamaria dal 9 al 28 marzo, «Due vecchiette dirette a nord” di Pierre Notte con Iaia Forte il 22 febbraio, «Un uomo in fallimento» della rivelazione David Lescot con Paolo Graziosi. Il cartellone, disseminato in 10 città italiane, si compone di 40 opere di 30 drammaturghi francesi diversi con 20 teatri e festival nazionali coinvolti e un centinaio di artisti implicati.

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