Lezione di Oren a Cinecittà su «Paranormal Activity»
«Gli horror piacciono tanto in questo periodo perché la gente ha bisogno di emozioni che non provano più nelle loro vite tranquille e ovattate. Vedere un film horror è come andare al luna park, ti dà una scarica adrenalinica ma stando al sicuro». Questo il commento del 39enne regista israeliano Oren Peli che ha presentato ieri all'hotel De Russie la sua opera prima, «Paranormal Activity» (dal 5 febbraio nelle sale distribuita da Filmauro). Un horror sottile che è costato solo 15 mila dollari ma ne ha già incassati 110 mila. Un successo clamoroso, dovuto - secondo Peli - al passaparola su YouTube, Internet e Facebook, oltre che al finale sorprendente suggeritogli dal maestro Steven Spielberg, per il quale «questo è il film che più lo ha impaurito dopo "L'esorcista"». La pellicola, girata a San Diego, nella casa del regista, ha come protagonisti due esordienti, Kathy Featherson e Micah Sloat, convinti che la loro abitazione sia infestata da uno spirito malefico e, per questo, decidono di installare una telecamera per filmare ciò che accade nella loro stanza mentre dormono. Ecco apparire fenomeni inquietanti, porte che si aprono, scricchiolii e strani rumori. «L'idea - ha spiegato Oren - nasce da un fatto vero, quando io la mia fidanzata dell'epoca vivevamo in una delle tante case di legno californiane, piena di rumori, e la mia ragazza era terrorizzata. Così usammo la telecamera. La storia ha avuto successo perché si stacca dai film tradizionali e si avvicina di più ai reality tv che ormai condizionano la nostra società». Il regista, che prima faceva il programmatore di videogiochi, sta già preparando il suo secondo film, «Area 51» (zona militare in Nevada che gli ufologi credono sia destinata al contatto con gli alieni). E mentre pensa all'eventuale sequel di «Paranormal Activity», Peli (a Roma con il produttore Steven Schneider) sarà oggi alle 11.00 al Teatro 16 di Cinecittà Studios, per una lezione di cinema ai giovani studenti della Nuct (Scuola internazionale di cinema e televisione). Info: 067219303 infonuct.com. Anche se con un pizzico d'ironia il regista ha ammesso che «la mia opera di meriti cinematografici ne ha pochi, non ci sono grandi invenzioni creative, ma solo un linguaggio da reality che piace tanto ai ragazzi».