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Francesco Giuffrè rilegge la tragedia di Shakespeare

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Èla lettura drammatica proposta dal regista Francesco Giuffré, figlio dell'attore Carlo, in «Hell. Un'altra storia del Moro di Venezia», in scena al Piccolo Eliseo fino al 7 febbraio. Si tratta qui di un Otello stanco, che col passare degli anni decide di ritirarsi dalla guerra e di portare il suo popolo in esilio per poter vivere il suo amore per una ragazzina di nome Desdemona. «Affrontare un grande classico è sempre un'impresa ardua, specialmente se si va a toccare un'opera profondamente redicata nell'immaginario collettivo», dice il giovane Giuffrè. «Da regista sento la necessità di provare a "giocare" con questo monumento letterario, di scomporlo e ricostituirlo seguendo ciò che di attuale il testo ha, di scioglierlo in tanti fili e seguire quelli che rappresentano le tematiche per me più urgenti da comunicare. Otello mi dà la possibilità di raccontare la storia dell'immoralità dell'uomo. Ho immaginato due mondi: uno rappresenta quello in cui viviamo e sarà il mondo che percepiremo attraverso l'ascolto di esplosioni e spari, l'altro sarà quello visibile sul palcoscenico e sarà quello utopico, dove non ci sono conflitti, un mondo voluto da Otello, per vivere il suo "folle" amore per Desdemona, che guida il suo popolo in una sorta di auto esilio felice, nel mondo che oggi l'uomo si nega, il mondo dove Iago immorale calpesterà la nobiltà dell'anima di Otello». Mauro Mandolini veste i panni di Otello, Federica De Cola è Dedemona, Giorgio Marchesi interpreta Cassio, Marta Nuti incarna Emilia e Riccardo Scarafoni si misura con Iago.T. D. M.

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