Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A ritmo di tango argentino con ballerini e coreografie doc

default_image

  • a
  • a
  • a

PaolaPariset Tutto-danza in questo scorcio di gennaio a Roma. La parte del leone la fa il Teatro Greco, ormai Ente di Promozione della Danza diretto da Renato Greco, che dopo aver ospitato l'eccellente compagnia Kaos di Firenze, questa sera – e fino al prossimo 31 – ospita un noto gruppo argentino di strumentisti e danzatori, per una serata che porta il titolo «Fantango. Una notte tanghera per un abbraccio fatale». Sotto la direzione artistica di Roberta Beccarini (che danzerà a sua volta) e all'insegna di una fantasia di tanghi (specie di Piazzola) interpretati dal vivo dal Buenos Aires Quintett Café, la serata riproporrà le storie d'amore che sempre nel tango rivivono, acquistando passione e sensualità. Sì, il tango è passione: e a riscaldarci con esso penserà la prima ballerina Guillermina Quiroga col partner Hugo Daniel, entrambi argentini, cui si aggiungono nella compagnia Leonardo Goméz in coppia con Julia Urruty e Mauro Barreras in coppia col la Beccarini: su tutti, la voce «caliente» della fascinosa ospite Roxana Fontan. Domani poi, al teatro Cassia arriveranno i Botega, una delle più acclamate compagnie di danza acrobatica, che per lo slancio, le qualità quasi contorsionistiche ma ben espressive dei danzatori e l'originalità coreografica del direttore Enzo Celli, gode di un'ampia fama nazionale. Egli si ispira spesso al mondo popolare e alla civiltà del nostro Meridione come in «Ostro», ma ha saputo creare anche «Il Moro», sulla figura letteraria e musicale di Otello, di cui avvertì e rese artisticamente il dramma della gelosia, impiegando figurazioni dell'hip hop per la dolorosa follìa del protagonista. Domani Celli presenterà «Sinàn», lavoro liberamente autobiografico, in cui – utilizzando acrobatica, break-dance e varie contaminazioni – proietta se stesso nella figura storica di Sinàn, mercenario genovese che diviene Pascià, lì dove era stato dapprima imprigionato ed umiliato. L'atmosfera da seriosa e cupa si fa divertente e autoironica, con luci di Barbati ed elaborazioni musicali di Enzo Celli.

Dai blog