«Il pubblico vuole la qualità»
Una fiction coprodotta da Antenna Sud e Lux Vide e, addirittura, una televisione sul web dedicata a san Nicola vedrà presto la luce. Il film sul Santo delle Genti originario di Myra si girerà tra Puglia e Turchia nel 2011. San Nicola verrà interpretato da un attore di fama internazionale, di cui non è stato ancora reso noto il nome, anche se il progetto è stato presentato ieri mattina nella basilica di San Nicola da Vincenzo Mosca, direttore generale Lux Vide e Fabrizio Lombardo Pijola, presidente di Antenna Sud, alla presenza del presidente dell'Apulia Film Commission, Oscar Iarussi, del Rettore della basilica Padre Damiano Bova, del rappresentante della Chiesa Ortodossa di Bari, Padre Vladimir Kuchumov e del sindaco Michele Emiliano. Per l'occasione c'è stato anche il debutto di un progetto altrettanto ambizioso: una web-tv di San Nicola, una piattaforma multimediale sviluppata da Antenna Sud con Developing.it che permetterà agli utenti di tutto il mondo di seguire in diretta le messe cattoliche, le celebrazioni ortodosse e tutti gli eventi che si terranno in Basilica. A raccontarci il percorso e la nascita del progetto è Ettore Bernabei, fondatore della Lux Vide che ha di recente prodotto «Coco Chanel», (nominata sia agli Emmy che ai Golden Globe), «Pinocchio» ed «Enrico Mattei», miniserie vendute ed apprezzate in tutto il mondo: dalla Francia alla Finlandia, dall'America all'Australia. Ma Lux Vide è anche leader nella lunga serialità di casa nostra con «Don Matteo», ormai un classico della televisione italiana. Presidente Bernabei, come è nata l'idea di questa nuova fiction? «Attraverso un'attenta analisi filologica, la pellicola esplorerà le leggende sulla vita del Santo. Un viaggio tra il Mito e la Storia che attraverserà il V, l'XI ed il XXI secolo. È un modo per rievocare una grande personalità con profonde radici e tradizioni popolari che da Bari ha poi avuto fama in tutto il mondo grazie alla tradizione natalizia. È il santo della solidarietà: San Nicola offre ha chi ha bisogno correndo per se stesso rischi e pericoli gravi». San Nicola incarna un po' la vocazione italiana al volontariato? «San Nicola rispecchia la tradizione millenaria italiana del volontarismo poi, però, trasformata dall'arroganza commerciale del ventesimo secolo con il fantoccio di Babbo Natale. In realtà e in maniera profonda, la radice di questa icona natalizia è strettamente legata alla figura di San Nicola». Quale attore vedrebbe nella parte del santo? «In Italia abbiamo tanti buoni attori, ma occorre fare i conti anche con la coproduzione internazionale. Penserei a Alessandro Preziosi o a Alessandro Gassman, ma anche a Omar Sharif o a Franco Nero». Cosa pensa dell'attuale programmazione Rai? «La Rai ha il primato degli ascolti. E si è capito che il pubblico non vuole spazzatura, come i reality, ma sceneggiati televisivi di qualità che vede con piacere (come Pinocchio o il recente Scandalo della banca romana). E proprio in questi giorni stiamo proiettando con successo la fiction su Enrico Mattei a New York. Mentre il trash il pubblico lo subisce». Il reality non le piace? «Assolutamente no. È la negazione dell'intrattenimento televisivo, Il Grande Fratello è uno sceneggiato di infima categoria, scritto e interpretato da attori improvvisati». Qual è il genere che più le piace in tv? «Lo sceneggiato, quello calato nella vita quotidiana e nei problemi della gente, con personaggi capaci anche di aiutare a risolvere gli affanni delle persone. Storie che offrano speranza e non pessimismo, senza volgarità, né violenza né banalità». Che differenza c'è tra la Rai anni '70, da lei diretta, e quella di oggi? «Le donne in tv erano professioniste, cantanti o attrici di talento, non c'erano ragazzette improvvisate. Cercavamo le migliori ballerine d'Europa, raffinate e femminili. La calzamaglia faceva sognare, non si sapeva se sotto ci fosse o no la cellulite. L'italiano tornava sereno (magari da una moglie cellulitica) e la famiglia era felice».