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Squitieri: io e la Cardinale mai sposati, meglio complici

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MaridaCaterini Pasquale Squitieri torna a dirigere Claudia Cardinale. Ma questa volta per la tv. Il regista, infatti, firma la regia della fiction "Il giorno della Shoah" di cui la protagonista femminile è la Cardinale. Accanto a lei Giorgio Albertazzi nel ruolo del marito. Il tv movie andrà in onda su Retequattro il 27 gennaio prossimo, giorno della memoria, ma il trailer verrà presentato in anteprima domani sera al Teatro Sistina di Roma. Claudia Cardinale attualmente in Italia viene diretta soltanto da Squitieri. Squitieri, quanto è testa e quanto è cuore in Cardinale attrice? Claudia ha una grande capacità interpretativa: oltre ad essere brava riesce ad emozionarsi, come se fosse sempre la prima volta sul set. Eppure ha alle spalle più di 140 film. Nella fiction lei è Ester, e Albertazzi è un imprenditore ebreo. Formano una coppia di origine romana che, dopo il terremoto del sei aprile scorso a L'Aquila, dà ospitalità a una famiglia abruzzese rimasta senza casa i cui antenati, negli anni Quaranta avevano nascosto e salvato la famiglia di Alberto, interpretato da Albertazzi. Lei sta anche girando una fiction sulla vita artistica e personale di sua moglie. Quattro puntate. Le riprese sono già concluse. Abbiamo girato in Francia, in Italia, in Tunisia. Tutto sarebbe pronto per la messa in onda, ma il circuito televisivo Odeon, che le ha prodotte con la mia regia, si trova in guai giudiziari, per cui il lavoro è momentaneamente bloccato. Ci spiega nei dettagli che cosa vedremo? La serie è incentrata sulla vita di una grande diva, quale è stata Claudia. Racconto i suoi esordi, il suo incontro con i più grandi attori internazionali tra cui Alain Delon e Omar Sharif, il suo rapporto con la Tunisia in cui è nata, dai primi anni della sua venuta in Italia fino ad oggi. Poi gli anni di Visconti dei quali lei fu assoluta protagonista. Nelle quattro puntate è racchiusa tutta la grande avventura umana e professionale di Claudia vista con i miei e, spero, anche con quelli del pubblico che la ama. Recentemente lei ha festeggiato i cinquant'anni della sua carriera. Un traguardo importante che non la ferma. Anzi, la proietta verso obbiettivi sempre differenti. E gratificanti. Ma lei e la Cardinale siete marito e moglie? Non ci siamo mai sposati. Quando nacque nostra figlia Claudine, tanti anni fa, io le chiesi di suggellare con le nozze la nostra storia d'amore. Lei mi rispose che non era dello stesso parere. Semplicemente, mi disse di no. Che cosa rappresenta allora Squitieri per la Cardinale? La mia opinione che lei conosce molto bene è la seguente: Claudia è stata scoperta da Franco Cristaldi ed è stata poi riscoperta da me. Io, insomma, non sono il marito di Claudia, ma sono il suo "merito". Nel senso che la seguo con attenzione, ho il privilegio di dirigerla in ruoli importanti e anche lei mi chiede sempre pareri e consigli. Insomma il nostro è un rapporto di grande complicità. Vostra figlia Claudine che porta lo stesso nome della madre, ha seguito le orme della genitrice? Claudine scrive, ha lavorato con Scaparro, è impegnata nel teatro in particolare. Proprio il genere che Claudia ama tanto. In questo momento la Cardinale è impegnata su set cinematografici? Claudia sta completando le riprese di un film prodotto in Turchia, ma girato in parte anche in Italia. Anche in questo caso si cala in un ruolo di grande spessore: è una madre che ad un certo punto scopre l'omosessualità del proprio figlio. Ma la accetta e difende il giovane da una serie di situazioni e di pericoli in cui verrà a trovarsi. La pellicola dovrebbe essere nelle sale a marzo, poi uscirà anche in Italia. Perché crede che Claudia abbia accettato di essere protagonista de Il giorno della Shoah? Appena le ho raccontato la vicenda, realmente accaduta, mi ha detto di sì. E' una storia che rompe tutte le barriere e si inquadra nel suo impegno in questi anni per l'Unesco, a favore dei diritti umani. Si occupa anche dei diritti delle donne, dell'ambiente della lotta contro l'Aids e dei bambini della Cambogia. E poi, sapere che esiste un fatto di cronaca così pieno di amore e di riconoscenza verso il proprio prossimo ci riconcilia con noi stessi e ci fa dimenticare l'odio che sembra dominare la cronaca e l'attualità di questi ultimi anni.

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