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Danza e sensualità rituale si muovono a passo di tango

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Unpiacere, si sa, per gli occhi non meno che per le orecchie visto che alle note della più seduttiva delle musiche si unisce la più sensuale delle danze di coppia, quel tango argentino che verso il 1910 costò ai suoi adepti la scomunica del vescovo di Parigi. Oggi il tango è di moda un po' dappertutto da Berlino a Barcellona, con un buon merito da ascrivere al «traditore» Piazzolla, che ne ha rimodernato le fattezze rendendolo, da colorito folklore, popolare linguaggio contemporaneo. Da martedì a domenica prossima il tango sarà di scena al Teatro Italia con la Pasiones Company di Adrian Argon, che danza in scena al timone del suo gruppo. «Il tango – spiega il ballerino – non è una proprietà privata o soltanto un passo più o meno complesso e sensuale. Non è soltanto un museo di personaggi di inizio del Novecento nei fiumi peccaminosi delle milonghe. Il tango non si impara, si vive. È parte della nostra anima argentina, oggi come ieri e domani». Al centro del racconto musicale e coreografico l'immagine di una Argentina viva, culturalmente ricca ma anche aperta alle speranze di cambiamento. La tradizione tanghera si fonde col desiderio di cambiamento e inanella i nomi cult del tango di tutti i tempi dalla voce mitica di Carlos Gardel ad Astor Piazzolla passando per Francisco Canaro e Luis Corallini. Tradizione e modernità in sette quadri per raccontare una metropoli antica e moderna come Buenos Aires.

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