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Proietti, il sovrintendente di Roma antica che piace a tutti

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.Perché il nuovo sovrintendente archeologico di Roma, Giuseppe Proietti, «recede» per scelta dal ruolo di Segretario Generale del Ministero per i Beni Culturali, andando a ricoprire, e da esterno, il ruolo di sovrintendente archeologico di Roma. Un ritorno, per Proietti, alla antica passione ed esperienza (64 anni, professore di archeologia alla Sapienza, impegnato da anni in campagne di restauro in tutto in mondo, dall'Iran all'Israele). Di più, sarebbe dovuto andare in pensione in autunno, ricordano al Collegio Romano, ma ha anticipato volontariamente la messa in quiescenza per sostituire da marzo prossimo, con incarico a tempo di due anni e mezzo, Angelo Bottini, l'attuale sovrintendente, che a sua volta lascia per raggiunti limiti di età. Mai nomina ha messo tutti d'accordo. I sindacati per esempio. Gianfranco Cerasoli, segretario generale della Uil, plaude alla scelta fatta dal ministro Bondi: «È un grande segnale per l'area archeologica più importante del mondo. Anche il Comune di Roma avrà un interlocutore oltre che autorevole, attento a rilanciare turismo e accoglienza nella capitale». Soddisfatto della svolta anche Andrea Carandini, presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, altro pezzo da novanta della scuola archeologica romana. «Un nome di grande rilievo, ambasciatore nel mondo dei nostri studi archeologici». A piacere urbi et orbi è anche l'altra nomina-corollario. Al posto che Proietti occupava dal 2007 (quando al governo era Prodi e ministro del Collegio Romano Rutelli) va l'architetto Roberto Cecchi, attuale commissario straordinario per Roma antica. Tanto consenso strappa a Proietti un «lavorare, lavorare subito affinché le antichità di Roma possano proseguire nella loro funzione culturale e di sviluppo per la città».

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