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Muore a cent'anni la donna che aiutò Anna Frank

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MiepGies era l'ultima superstite del gruppo che tra il luglio 1942 e l'agosto 1944, aiutò a nascondere Anna Frank, i genitori, la sorella e altre quattro persone nella famosa casa sul Prinsengracht, a Amsterdam, poi diventata un museo. Nata a Vienna nel 1909, si era trasferita a Leida nel 1920. Nel febbraio 2009, quando aveva festeggiato il suo centesimo compleanno, lucida e modesta aveva ripetuto di non sentirsi affatto un'eroina. Nel 1922 a Amsterdam incontrò Otto Frank, il padre di Anna, che l'assunse nella sua azienda. Divenne una stretta amica di famiglia. Con il marito e alcuni colleghi, dopo l'invasione nazista dell'Olanda, aiutò a nascondere Edith e Otto Frank, le loro figlie Margot e Anne e altri ebrei che temevano di essere deportati. Il nascondiglio venne scoperto la mattina del 4 agosto 1944 in seguito ad una soffiata. Gli occupanti furono tutti arrestati. Miep Gies fu lasciata andare perchè l'ufficiale addetto alla perquisizione era austriaco come lei. Nell'appartamento rimasto vuoto Miep Gies trovò poi il diario di Anna e lo nascose in uno scrittoio pensando che la ragazzina sarebbe ritornata. Al termine della guerra, quando venne a sapere che era morta di tifo nel campo di Bergen-Belsen, consegnò l'insieme di fogli e taccuini all'unico superstite della famiglia, il padre di Anna, che li organizzò in un diario e li pubblicò nel 1947. Assieme al marito Jan, Miep diventò una sorta di ambasciatrice alla memoria di Anna.

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