Se la menzogna cambia la Storia

.E non solo quando a scriverla sono i vincitori. Dalle leggende ai documenti apocrifi, dai miti alle imposture che permettevano l'innaturale moltiplicarsi di personaggi celebri, molto di quanto sappiamo o crediamo di sapere è costruito sulla pietra angolare della menzogna. Ma il problema consiste nell'effetto delle bugie sulla realtà, nell'influenza che hanno avuto sulle vicende umane. Nelle concrete conseguenze, insomma, che produce la contraffazione. E oggi, in tempi di media event e di «televerità», tale consapevolezza è fondamentale per discernere, quindi per scegliere e vivere in modo consapevole. Un aiuto può venire dall'ultima fatica di un novellista prodigio come Errico Buonanno (giovane scrittore che nel 2005, a soli 26 anni, vinse il premio Calvino con il romanzo «Piccola serenata notturna»). Buonanno, questa volta, si cimenta con un saggio. E affronta millenni di bufale, dalla lettera di Prete Gianni al Priorato di Sion, dal Santo Graal all'Arca dell'Alleanza. «Sarà vero, la menzogna al potere» (Einaudi Stile Libero, pagg. 363 Euro 17) parte dal Medioevo, affollato da un «esercito assurdo, strepitoso di impostori» e considerato «un eldorado di falsari». È nel 1165 che l'imperatore di Bisanzio Comneno riceve una bizzara lettera. A scriverla è il Prete Gianni, «grande monarca delle Indie, re di settantadue province, discendente dei re Magi e che per ricchezze e valore superava "tutte le creature che vivono su questa terra"». Dalla carta alla leggenda, dalla leggenda alla Storia. L'Europa, infatti, «si concesse il sogno e in modo tragico, superbo, fantastico partì alla ricerca del Presbyter Johannes, cambiando per sempre la faccia del mondo». Il mito durò quasi 500 anni e «cercando un uomo inesistente, gli Stati più potenti al mondo avevano» modificato «la loro politica estera, speso capitali, si erano lambiccati il cervello per ritrovarsi in mano un pugno di mosche». Oggi le cose non sono cambiate poi molto. La conoscenza sembra alla portata di tutti. Ma è un'illusione. Il vero sapere è ancora riservato a un'élite. Per la «massa» ogni giorno è segnato da un susseguirsi di scoperte e smentite, rivoluzioni annunciate e mai realizzate, scoop destinati a rivelarsi semplici bluff. E di certo, spesso, resta solo l'incertezza.