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«Tutti per Bruno», poliziotti tra gaffe e indagini sbagliate

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Lafiction, un format spagnolo riscritto per l'Italia, stravolge gli schemi del poliziesco tradizionale. Vedremo una squadra di poliziotti sgangherati, Claudio Amedola, Antonio Catania e Gabriele Mainetti a cui se ne aggiunge un'altra ancor più imbranata. Tra gaffes, errori clamorosi, comportamenti discutibili, indagini su persone sbagliate, i colpevoli saranno sempre assicurati alla giustizia. Non viene compromessa l'immagine della polizia? «Assolutamente no. La sequela di guai che combiniamo ci porta a risolvere felicemente i casi. Tutti per Bruno è a metà strada tra comicità e commedia all'italiana. È una novità nella fiction che entra per la prima volta anche nelle toilette, dove Bruno, che soffre di colite, trova sempre indizi rivelatori». Si spieghi meglio. «La fiction di casa nostra non è mai stata credibile. Da qualche anno si tenta un aggancio con la realtà, come è accaduto con I Cesaroni». Riuscirà a dividersi tra Bruno Miranda e Giulio Cesaroni? «Sono due personaggi diversi in tutto. Attualmente sono sul set della nuova serie de I Cesaroni, in onda nel 2011. Poi ci sarà il sequel di Tutti per Bruno. Andrò avanti così ad anni alterni. Sto girando anche un'altra fiction top secret e spero di realizzare un progetto da me ideato». Conta di tornare alla conduzione di Scherzi a parte? «Se mi chiamano, io corro. È un'esperienza gratificante». Quanta importanza ha avuto suo padre Ferruccio Amendola nella sua formazione artistica? «Moltissima. Abbiamo lavorato insieme per anni. Io imparavo tutto, assorbivo come una spugna». Sposerà la sua compagna Francesca Neri? «Un giorno lo farò per una questione di diritti e di lealtà verso Francesca, dato che in Italia non ci sarà mai una legge sui pax». Lavorerete un giorno insieme? «Lo speriamo da anni». Felice che Luca Toni sia arrivato alla Roma? «Strafelice. Spero solo che lo facciano giocare»,

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