L'anno nuovo comincia nel segno della comicità
La gente vuole ridere e il continuo successo delle commedie in teatro sembra dimostrarlo. La compagnia «Diverbia et cantica» propone in questi giorni al Teatro Sette, dove rimarrà fino al 17 gennaio, «Il mistero dell'assassino misterioso», la prima commedia di Lillo e Greg. È sorprendente vedere per l'ennesima volta proporre un testo brillante firmato dai due autori romani. «Il mistero dell'assassino misterioso» è stata rappresentata già da 10 compagnie in Italia e per essere la loro prima commedia, scritta peraltro solo 6 anni fa, è di fatto un bel record. Ma è ancor più significativo se si pensa che questa stessa commedia è stata ripresa anche all'estero da una compagnia di Palma de Majorca. «Siamo andati alla loro messa in scena - ci ha detto Lillo – e ci ha fatto effetto sentire ridere la gente su testi nostri recitati in un'altra lingua». Ed ora anche una compagnia inglese sembra essere interessata a questo testo. Ma qual è il segreto del loro successo come autori? «Non scriviamo per noi ma perché lo spettacolo funzioni in quanto tale. Noi lavoriamo sui meccanismi comici della storia a prescindere dai protagonisti. Se anche in Spagna non hanno cambiato una virgola, vuol dire che cerchiamo di basarci su storie e su meccanismi comici universali». Del resto i riscontri non sono mancati neanche per la loro ultima commedia «Far West Story», omaggio al western in chiave comica che è stato uno dei maggiori successi del Brancaccio lo scorso anno, e le cose non cambiano molto se si guarda ai lavori firmati in autonomia basti pensare a «L'importante è vincere senza partecipare», lo spettacolo scritto da Lillo per la coppia Minaccioni-Cifola, sold out sia al Teatro dei Servi che al Teatro Italia. Le premesse per un grande successo dunque ci sono tutte anche per il loro nuovo attesissimo lavoro dal titolo «Intrappolati nella commedia» di scena dal 19 gennaio al 7 febbraio al Brancaccio. «Interpreteremo – ci dicono- noi stessi attori che si ritrovano dentro una commedia inglese di fine ‘800 dalla quale non riusciamo ad uscire, una storia dunque ricca di spunti per la nostra comicità surreale».